L’Alta Langa, come suggerisce il nome, è una questione di altitudini, con colline che arrivano a raggiungere i 900 metri. E di confini: con la Liguria, per la precisione. Questi elementi incidono profondamente sulla produzione enogastronomica che, per via del clima, vede un’alternanza tra terreni coltivati a viti e a nocciole: “al centro di una delle cinque storiche Vie del Sale percorse secoli fa per trasportare i sacchi colmi dei pregiati cristalli dalla Liguria fino ai Paesi d’oltralpe sorge il Relais San Maurizio, testimone dell’incrocio di diverse tradizioni e culture che hanno potuto esistere grazie al clima unico di questa zona del Piemonte. I monaci cistercensi provenienti dalla Provenza, fondatori nel 1619 del monastero da cui ha origine l’attuale Relais, hanno portato la coltura delle erbe aromatiche, delle spezie e della vite in questi luoghi. San Maurizio, infatti, fu scelto dai monaci proprio in funzione del suo particolare microclima. Qui crescono ulivi, cedri del Libano secolari e piante officinali, come la lavanda e l’aloe, che vengono utilizzate anche per la produzione cosmetica” osserva Giuditta Gallo, direttrice, insieme alla sorella Arianna, del Relais San Maurizio e, insieme, anime del nuovo San Maurizio Wine Club.
L’Alta Langa è una zona talmente particolare da aver attratto anche l’artista inglese David Tremlett – celebre per i suoi wall drawing eseguiti con pastelli colorati direttamente sui muri – che ha realizzato una serie di interventi site specificmettendo in relazione territorio e arte: “La mia prima volta nelle Langhe risale al 1997 quando ho realizzato uno dei miei primi wall draw al Castello Faletti, a Barolo, cui sono seguiti altri interventi nel corso del tempo quali la Cappella del Barolo, la Chiesetta di Coazzolo, la Cappella del Relais San Maurizio 1619 realizzata in occasione dei 400 anni della sua fondazione e, ultimo in ordine di tempo, a Serravalle Langhe, il murale Per Le Langhe” – osserva Tremlett. – “I paesaggi, le colline, i vigneti di questa zona del Piemonte rimangono una continua fonte di ispirazione. Così come la sua storia: da terra povera è passata a terra ricca, un percorso che non smette di affascinarmi. Devo dire che qui lavoro sempre molto: ho realizzato recentemente il progetto “Verduno #1”, che ha trasformato l’ingresso del nuovo Auditorium, sul lato sud dell’Ospedale “Ferrero”, in una galleria d’arte. Ho in programma di realizzare ancora diversi altri progetti in Italia, paese che mi tiene sempre molto occupato. Ma le Langhe in definitiva rappresentano il mio luogo del cuore”.
I paesi dell’Alta Langa – territorio che comprende oltre 140 comuni piemontesi tra cui Murazzano, Dogliani, Bergolo(uno dei comuni più piccoli d’Italia caratterizzato da costruzioni in pietra e da pitture che, in questo luogo circondato dalla natura, colorano le pareti di edifici pubblici e privati in un inusuale inno all’espressività), Mombarcaro – rappresentano a oggi un itinerario un po’ diverso e, proprio per questo, particolarmente affascinante e in parte ancora da scoprire. Un possibile percorso inizia dal Relais San Maurizio da cui si parte per visitare le Cattedrali sotterranee di Canelli, dove nasce la tradizione dello spumante metodo classico in Piemonte. Si prosegue verso le erte colline del Moscato d’Asti fino a Loazzolo, patria del Moscato Passito che ne porta il nome, con alcune tra le più deliziose espressioni di qualità di questo vino, tanto prezioso quanto raro. La pausa “selfie” è a Cossano Belbo sull’Altalena Gigante mentre, per un pranzo con vista su tutta la valle Belbo, la tappa obbligata è a Castino da Vola Bontà per Tutti, una giovane realtà ricca di energia e con proposte rigorosamente realizzate con ingredienti della zona. Si scende quindi verso Cortemilia, patria della Nocciola Piemonte IGP, con immancabile sosta caffè (accompagnato da qualche goloso dolce alla nocciola) nello storico bar-pasticceria Canobbio.
Per chi ama l’arte: la vista spettacolare incorniciata da montagne che si gode dalla Rocca di Roccaverano e, poco lontano, un museo d’arte contemporanea all’aperto, il Parco d’Arte Quarelli. E’ un luogo magico dove, tra una curva della collina e gli alberi di un bosco, spuntano opere d’arte incorniciate dai paesaggi mozzafiato delle valli che portano in Liguria. Da assaggiare: la Robiola di Roccaverano, sia fresca, sia stagionata. E per concludere la giornata, rientrando a Santo Stefano Belbo, aperitivo al bar Roma (meglio prenotare perché si rischia di non trovare posto).
Per quanto riguarda i sapori, “quelli dell’Alta Langa prediligono la consistenza” – afferma lo Chef Luca Zecchin del Ristorante stellato Guido da Costigliole – “Un esempio? Uovo e cavoli e spaghetti con estrazione di borlotti. Il primo è un antipasto che unisce la cremosità dell’uovo alla coque con tre diversi tipi di cavolo, dal cavolfiore condito con salsa di gorgonzola al cavolo nero; come primo, gli spaghetti cotti con l’estratto di fagioli recuperano tutta la corposità del fagiolo fondendosi in un amalgama dal sapore molto ricco e intenso per creare un contrasto con l’acidità tipica dei vini di questa zona”, tra i quali meritano una menzione, secondo il San Maurizio Wine Club, gli spumanti, che giovano della fresca acidità conferita da queste altitudini. Da segnalare anche i vini più tipici quali Dolcetto e Barbera, cresciuti su pendenze impervie di terre bianche, drenanti per l’acqua e povere di nutrienti, caratteristiche che donano eleganza e freschezza, donando ai vini dell’Alta Langa una cifra stilistica inimitabile.
La zona fa da sfondo anche ai romanzi dello scrittore albese Beppe Fenoglio di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita. E’ qui che ha vissuto il periodo della Resistenza, tra Murazzano e Mombarcaro, luoghi che hanno successivamente caratterizzato e definito molti suoi romanzi, a partire da Una questione privata. Numerosi gli appuntamenti che celebrano la ricorrenza: dal primo marzo 2022 al primo marzo 2023, l’anno fenogliano è diviso in quattro Capitoli – come un romanzo – per scandire le stagioni dedicate alle celebrazioni utilizzando i titoli dello scrittore. Un possibile itinerario fenogliano parte dal paese natale dello scrittore, San Benedetto Belbo, per poi raggiungere Murazzano (dove si può assaggiare l’omonimo formaggio DOP) e passeggiare nel parco letterario a lui dedicato. Vale la pena concedersi una camminata nel centro storico di Bossolasco, dove sembra di fare un tuffo indietro nel tempo. Si prosegue con una visita al centro storico di Cravanzana per raggiungere il luogo fenogliano per eccellenza, la Cascina di Pavaglione e quindi il borgo di San Bovo. Dal Pavaglione si può fare una passeggiata di una giornata fino al punto panoramico con la chiesetta di S. Elena e tappa finale a San Donato di Mango.
Infine, per gli amanti dei colori, l’Alta Langa offre sorprese continue: sosta obbligata a Coazzolo dove, oltre alla chiesetta ridipinta da Tremlett, si trova la Vigna dei Pastelli, con le matite al posto dei pali di legno, e una panchina gigante del progetto Big Bench, su cui tornare bambini, rilassandosi con una bottiglia di Dolcetto mentre si ammira il tramonto sulle vigne di Moscato.
Non resta che partire!

Direttore responsabile di No#News Magazine.