Nel panorama dei cocktail italiani, lo Spritz rappresenta molto più di una semplice bevanda: è un simbolo culturale, una tradizione che attraversa generazioni e un rito collettivo che scandisce il momento dell’aperitivo. Con il suo caratteristico colore arancione e la sua freschezza dissetante, questo drink è riuscito a conquistare non solo l’Italia ma il mondo intero, diventando l’ambasciatore per eccellenza della convivialità italiana.

Le origini storiche: tra Austria e Veneto

La storia dello Spritz affonda le sue radici nell’Ottocento, quando il Veneto faceva ancora parte dell’Impero Austro-Ungarico. L’ipotesi più gettonata fa risalire il nome del drink al termine tedesco “spritzen”, che significa spruzzare. I soldati, commercianti e diplomatici austriaci, abituati ai loro vini più leggeri, trovavano i vini veneti troppo intensi e iniziarono a chiedere di “spruzzarli” con acqua frizzante per renderli più beverini.

Questa pratica si diffuse rapidamente tra la popolazione locale, dando vita al primo Spritz bianco della storia. Lo spritz è un cocktail tipico di Venezia e in origine la sua ricetta prevedeva solo vino fermo e acqua gassata, un’abitudine che si mantiene ancora oggi nei bar della laguna.

Il vero turning point arriva nel primo dopoguerra, tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. Presumibilmente in questo periodo, tra gli anni venti e trenta del Novecento tra Venezia e Padova, si cominciò a creare una delle innumerevoli “varianti” della miscela dello spritz con del bitter. È proprio in questi anni che nascono i due protagonisti assoluti della storia moderna dello Spritz: l’Aperol (1919) a Padova, creato dai fratelli Barbieri, e il Select (1920) a Venezia.

La ricetta classica: l’equilibrio perfetto in tre parti

La ricetta tradizionale dello Spritz ha conquistato il mondo per la sua semplicità e il suo equilibrio impeccabile. Usa 3 parti di Prosecco, 2 parti di Aperol e 1 parte di soda, una proporzione che si può facilmente ricordare con la formula 3-2-1.

Ingredienti per un Spritz perfetto:

  • 9 cl di Prosecco (3 parti)
  • 6 cl di Aperol (2 parti)
  • 3 cl di soda/seltz (1 parte)
  • Ghiaccio abbondante
  • Fetta d’arancia per guarnire

La preparazione richiede attenzione ai dettagli: si inizia riempiendo un bicchiere balloon o un calice ampio con abbondante ghiaccio, si versano gli ingredienti nell’ordine indicato e si mescola delicatamente. La guarnizione con la fetta d’arancia non è solo decorativa ma aggiunge una nota agrumata che completa il profilo aromatico del cocktail.

Le varianti regionali: un mosaico di sapori

Lo Spritz non è un cocktail monolitico ma un universo di varianti che riflettono le tradizioni locali e i gusti regionali. Ogni territorio ha sviluppato la propria versione, creando un affascinante mosaico di sapori che attraversa tutto il Nord Italia.

Il Spritz veneziano utilizza il Select al posto dell’Aperol, mantenendo un sapore più complesso e leggermente più amaro. I puristi la preparano così: ⅓ vino (o prosecco), ⅓ Select e ⅓ soda, in proporzioni perfettamente equilibrate.

Il Spritz al Campari rappresenta una variante più decisa e caratterizzata da un rosso rubino intenso. Questa versione è particolarmente apprezzata da chi preferisce note più amare e persistenti al palato.

Esistono poi varianti più moderne come l’Hugo, nato in Alto Adige, che sostituisce il bitter con sciroppo di fiori di sambuco, creando un cocktail più dolce e profumato. Il Cynar Spritz utilizza invece il famoso amaro a base di carciofo, mentre lo Spritz bianco mantiene la ricetta originale ottocentesca con solo vino e soda.

Gli abbinamenti gastronomici: l’arte dell’aperitivo italiano

Lo Spritz non è solo una bevanda ma il protagonista indiscusso dell’aperitivo italiano, quel momento sociale che anticipa la cena e celebra la fine della giornata lavorativa. La sua versatilità lo rende perfetto per accompagnare una vasta gamma di stuzzichini e piccole preparazioni.

I cicchetti veneziani rappresentano l’abbinamento più tradizionale: baccalà mantecato, sarde in saor, polpette di pesce e bruschette con pomodoro esaltano la freschezza del cocktail senza sovrastarne i sapori delicati.

Per un aperitivo più sostanzioso, lo Spritz si sposa magnificamente con salumi e formaggi di media stagionatura, olive ascolane, supplì e arancini. La sua effervescenza pulisce il palato tra un assaggio e l’altro, preparandolo per nuovi sapori.

Gli abbinamenti più raffinati includono tartare di pesce, crudi di ricciola, gamberi rosa e ostriche, dove l’acidità e la mineralità del cocktail esaltano la freschezza del pesce crudo. Anche i finger food vegetariani trovano nello Spritz un compagno ideale: bruschette con verdure grigliate, focacce con pomodorini e basilico, e selections di verdure sott’olio creano armonie di sapore sorprendenti.

Lo Spritz ha saputo evolversi da semplice usanza austriaca a simbolo internazionale dell’aperitivo italiano, conquistando il riconoscimento ufficiale dell’International Bartenders Association già nel 1986. Oggi, che sia gustato nei bacari veneziani o nei rooftop bar di New York, continua a raccontare la storia di un’Italia che sa trasformare la semplicità in eleganza, l’abitudine in tradizione, e un momento di pausa in un’esperienza indimenticabile.