Carl Warner si considera un “illustratore fotografico”, uno che crea qualcosa dal nulla o trasforma una cosa in un’altra piuttosto che semplicemente catturarla.
Se voleto scoprire cosa significa, occorre dare un’occhiata alla sua serie di immagini intitolata Bodyscapes.
Attraverso una composizione e un’illuminazione precisa, Warner ha scolpito paesaggi monumentali utilizzando un corpo muscoloso ben costruito. Esatto, mentre la maggior parte delle scene sembra essere composta da diversi modelli, in verità sono tutte realizzate con il corpo di una singola persona; le immagini sono infatti la fusione di più scatti della stessa persona.
I gomiti e le ginocchia sono diventati montagne, la schiena e il collo si sono trasformati in dolci valli, e le illusioni sono davvero impressionanti.
Warner ha abbozzato le composizioni prima di ogni servizio fotografico, ma una volta presa la fotocamera, ha scoperto nuove pose, che ha quindi incorporato nuove forme nella serie. Ha ripreso questi elementi inaspettati per adattarli alla sua nuova visione, spesso utilizzando sia apparecchiature di illuminazione al tungsteno che flash per evidenziarne i contorni: il fotografo ha cercato di ricreare la luce solare naturale in studio, che doveva aumentare il senso di realismo all’interno dei paesaggi.
Warner ha fatto posare sia le modelle che gli amici per Bodyscapes.
“Da quando il lavoro è diventato virale, ho ricevuto molte offerte da persone per posare”, ha affermato. “Ma mi piacerebbe davvero portare avanti il lavoro fotografando persone famose i cui corpi le hanno trasportate attraverso i loro viaggi personali”.
“Le sessioni sono state piuttosto intime a causa della natura delle riprese”, ha spiegato il fotografo. “Quindi eravamo solo io e il mio assistente. C’è pochissima preparazione a parte assicurarsi che non ci siano segni di vestiti e che la pelle sia ben idratata”.
Warner ha ammesso che la scena dell’orgia nel deserto del film Zabriskie Point è stata una grande ispirazione per Bodyscapes, anche se ha detto che non pensa che queste immagini siano erotiche. Piuttosto, il fotografo crede che ci sia qualcosa di quasi geologico nel suo lavoro, dove le pieghe e le rughe rispecchiano le pieghe e i noduli nella roccia e le gambe inclinate evocano immagini di colline esposte al tempo. Come rappresentazioni organiche di tratti privi di vita.
La valle della donna reclinata
Deserto degli uomini dormienti
Grotta delle dita
Vallata dello stinco e del ginocchio
Gola della vallata
La grotta dell’Abdo-men
Punto del gomito
La valle delle collinne delle spalle
L’Addormentato
Orizzonte senza testa
Twin Peaks (Cime Gemelle)
Dune pettorali
Il Deserto delle spalle

Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.