L’accusa di body shaming non regge, Insatiable è una serie satirica che condanna falsità e perfezione inarrivabile e promuove l’accettazione di se stessi.
Insatiable, la nuova serie con protagonista la ex stellina Disney Debby Ryan da poco approdata su Netflix, è stata preceduta da pesanti accuse di body shaming che hanno addirittura portato a una petizione su change.org per cancellarne la messa in onda. Il motivo della polemica sarebbe strettamente legato alla trama della serie che vede la liceale in sovrappeso Patty, vittima di prese in giro da parte dei compagni di scuola che la chiamano Fatty Patty (patty la grassa). La ragazza però in seguito a un incidente si rompe la mascella e si vede quindi costretta a una dieta liquida che la porta in pochi mesi a diventare magra e attraente. La nuova Patty decide di dedicarsi ai concorsi di bellezza e di vendicarsi di tutti coloro che fino a poco prima dell’incidente la bullizzavano.
Chi ha visto la serie avrà capito benissimo che questo accuse non reggono. Già dalla prima puntata è evidente come la protagonista, dopo “la svolta magra”, non sia affatto più felice ma anzi continui a tormentarsi per il suo passato, senza riuscire a superare anni di prese in giro e a voltare pagina. Invece di pensare al suo luminoso futuro nei concorsi di bellezza e godersi la nuova popolarità a scuola, Patty continua a cacciarsi nei guai perché intrappolata nel suo passato, fuori sarà anche bellissima ma dentro si sente sempre Fatty Patty alla costante ricerca di qualcuno che l’ami e l’apprezzi per quello che è, e anche se animata da buone intenzioni, compie spesso azioni cattive o quantomeno stupide che la fanno dubitare di essere la brava persona che vorrebbe. Non solo quindi la serie condanna il body shaming, mostrandone i danni in chi ne è stato vittima, ma dimostra come l’essere belli fuori non significhi affatto essere belli dentro o più felici.
Caduta l’accusa di body shaming va detto che Insatiable è decisamene una serie satirica e come tale va considerata. Oggetto della satira sono in primis i concorsi di bellezza tanto diffusi in America, con ragazze tutte boccoli e sorrisi spesso forzate da mamme egomaniache, e in secondo luogo quella facciata di finta perfezione di certe famiglie benestanti dove le mamme-signore bene amano occuparsi di gruppi di charity e primeggiare in società, senza magari accorgersi di cosa hanno sotto il naso, per esempio l’infelicità dei loro figli.
Fondamentalmente la serie condanna la falsità, la ricerca di una perfezione che non esiste e inneggia al trovare il proprio vero sé, soprattutto dal punto di vista dell’identità sessuale, tema questo approfondito benissimo dal personaggio più interessante di tutti, Bob Armstrong Jr. interpretato alla perfezione da Dallas Roberts, un avvocato di scarso successo ossessionato dai concorsi di bellezza che diventerà il coach di Patty. Per Bob sarà molto difficile gestire la scoperta della propria bisessualità perché diviso tra l’amore sincero per la moglie e l’attrazione per il suo amico-nemico di sempre, e il dolore che ne derivererà lo porterà perfino a pensare al suicidio.
Il difetto della serie è che è esagerata in tutto, eccessivo il ritmo, con troppi eventi in una sola puntata, eccessivo il numero delle tematiche pesanti affrontate a volte con troppa superficilità (possessione, gemelli parassiti, gravidanze indesiderate, omicidi, rapimenti, figli ritrovati, omosessualità, e chi più ne ha più ne metta) troppo caricaturali i personaggi, tutti con qualche scheletro nell’armadio e drammi da nascondere, e forse troppi anche numericamente visto che molti dopo un pò vengono abbandonati a metà strada.
La serie è decisamente sopra le righe, e non è per tutti, ma non mancano gli spunti interessanti e non cade mai nel banale, il modo in cui affronta certe tematiche è davvero originale, senza contare che data la demenzialità di certe situazioni che si vengono a creare, qualche sana risata è impossibile non farsela. Un lato positivo è anche l’assoluta mancanza di buonismo che nelle serie di stampo adolescenziale abbonda sempre a sproposito.
Con Insatiable non vi verrà risparmiato nulla, neppure la descrizione dei sintomi il cancro anale, ma se vi piace il genere” tagliente”, se apprezzate un certo tipo di situazioni estreme e l’umorismo al vetriolo, non è una serie che vi lascerà indifferenti.

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