Il Marocco, terra di contrasti e meraviglie, custodisce nel suo cuore quattro città che hanno segnato la storia di questo affascinante paese nordafricano. Rabat, Fès, Meknès e Marrakech, conosciute come le città imperiali, racchiudono secoli di storia, cultura e tradizioni. Ognuna di esse ha ricoperto, in epoche diverse, il ruolo di capitale del regno, lasciando un’impronta indelebile nel patrimonio artistico e architettonico del Marocco. Accompagnateci in questo viaggio alla scoperta delle quattro perle imperiali, immergendoci nei loro vivaci souk, ammirando le maestose moschee e assaporando i profumi e i sapori di una delle cucine più ricche del Mediterraneo.
Rabat
Affacciata sull’Oceano Atlantico, Rabat è l’attuale capitale del Marocco e sede della famiglia reale. La città fonde armoniosamente il suo passato millenario con un presente dinamico e proiettato verso il futuro. Il cuore storico di Rabat è rappresentato dalla Kasbah degli Oudaia, una cittadella fortificata del XII secolo che domina l’estuario del fiume Bou Regreg. Perdersi tra le sue stradine lastricate, ammirando le case dipinte di bianco e blu, è un’esperienza che trasporta il visitatore in un’altra epoca.
Non lontano dalla Kasbah si erge il mausoleo di Mohammed V, un capolavoro dell’architettura moderna marocchina che ospita le tombe del re Mohammed V e dei suoi due figli. La struttura, rivestita di marmo bianco e sormontata da un tetto verde, è un esempio perfetto di come la tradizione islamica si sia fusa con elementi decorativi contemporanei.
A pochi passi dal mausoleo, le imponenti rovine della moschea di Hassan testimoniano l’ambizioso progetto del sultano Yakub al-Mansur, rimasto incompiuto alla sua morte nel 1199. Le centinaia di colonne che emergono dal terreno danno un’idea della grandiosità dell’edificio originale, che avrebbe dovuto rivaleggiare con le più grandi moschee del mondo islamico.
Nei dintorni di Rabat, merita una visita il sito archeologico di Chellah, antica città romana poi trasformata in necropoli dalla dinastia dei Merinidi. Qui, tra le rovine romane e medievali, una colonia di cicogne ha trovato il suo habitat ideale, creando uno spettacolo suggestivo che unisce natura e storia.
Fès
Fondata nel VIII secolo, Fès è considerata la capitale spirituale e culturale del Marocco. Il suo cuore pulsante è la medina di Fès el-Bali, la città vecchia, un intricato labirinto di oltre 9000 vicoli che costituisce uno dei più grandi centri pedonali urbani al mondo. Perdersi nella medina è un’esperienza sensoriale unica: i profumi delle spezie si mescolano agli odori delle concerie, mentre l’occhio è catturato dai vivaci colori dei tappeti e delle ceramiche esposti nei numerosi souk.
Il simbolo di Fès è senza dubbio la moschea-università al-Qarawiyyin, fondata nell’859 e considerata la più antica università ancora in funzione al mondo. Sebbene l’accesso alla moschea sia riservato ai musulmani, è possibile ammirarne l’imponente porta d’ingresso e intuire la bellezza degli interni.
Non lontano dalla al-Qarawiyyin si trova la Medersa Bou Inania, una scuola coranica del XIV secolo aperta ai visitatori. I suoi intricati stucchi, le elaborate piastrelle in zellige e i pannelli in legno di cedro intagliato offrono uno spettacolo di rara bellezza, testimonianza dell’alto livello raggiunto dall’arte islamica in Marocco.
Uno dei luoghi più caratteristici e fotogenici di Fès sono le concerie Chouara, dove da secoli si lavora il cuoio secondo metodi tradizionali. Lo spettacolo delle vasche colorate utilizzate per la tintura delle pelli è unico al mondo, anche se l’odore pungente può risultare fastidioso per i visitatori più sensibili.
Nei dintorni di Fès, le rovine romane di Volubilis offrono uno sguardo affascinante sul passato pre-islamico del Marocco. Questa antica città, un tempo importante avamposto dell’Impero Romano, conserva splendidi mosaici e imponenti strutture che testimoniano la sua passata grandezza.
Meknès
Meno nota delle sue sorelle imperiali ma non meno affascinante, Meknès deve il suo splendore al sultano Moulay Ismail, che nel XVII secolo la scelse come capitale del suo regno. La città è circondata da imponenti mura difensive lunghe 40 chilometri, intervallate da maestose porte monumentali come Bab Mansour, considerata una delle più belle del Marocco.
Il cuore di Meknès è la medina, più piccola e meno caotica di quella di Fès, ma ricca di fascino e autenticità. Qui si possono ammirare splendidi esempi di architettura tradizionale, come la Medersa Bou Inania, gemella di quella di Fès, e il Mausoleo di Moulay Ismail, dove riposa il sultano che rese grande la città.
Una delle attrazioni più particolari di Meknès è l’Heri es-Souani, un enorme granaio e scuderia fatto costruire da Moulay Ismail per ospitare 12.000 cavalli. Le sue imponenti volte e l’ingegnoso sistema di ventilazione testimoniano l’abilità degli architetti dell’epoca.
A pochi chilometri da Meknès si trova il sito archeologico di Volubilis, già menzionato parlando di Fès. La vicinanza di queste antiche rovine romane aggiunge un ulteriore strato di fascino storico alla visita di Meknès, creando un ponte ideale tra l’antichità classica e il Marocco islamico.
Marrakech
Ultima ma non meno importante delle città imperiali, Marrakech è forse la più famosa e turisticamente sviluppata. Fondata nel 1062, la “Perla del Sud” incanta i visitatori con il suo mix unico di tradizione e modernità, di caos e tranquillità.
Il cuore pulsante di Marrakech è Jamaa el-Fna, la grande piazza che al calar del sole si trasforma in un immenso teatro a cielo aperto, pullulante di venditori ambulanti, cantastorie, incantatori di serpenti e bancarelle di cibo. L’atmosfera che si respira qui è unica al mondo e non a caso la piazza è stata dichiarata Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.
Dalla piazza si diramano i vicoli della medina, un labirinto di stradine dove si susseguono botteghe artigiane, hammam tradizionali e riads trasformati in lussuosi hotel boutique. Tra i monumenti da non perdere all’interno della medina spiccano la moschea Koutoubia, con il suo imponente minareto alto 77 metri, e le tombe Saadiane, splendido esempio di architettura moresca del XVI secolo.
Un’oasi di pace nel cuore della città è rappresentata dai Giardini Majorelle, creati dal pittore francese Jacques Majorelle e poi acquistati e restaurati dallo stilista Yves Saint Laurent. Il blu intenso che caratterizza molte strutture del giardino, noto come “blu Majorelle”, è diventato un simbolo di Marrakech.
Nei dintorni di Marrakech, le montagne dell’Alto Atlante offrono l’opportunità di esplorare villaggi berberi e paesaggi mozzafiato. Una gita alle cascate di Ouzoud o una visita alla valle dell’Ourika sono esperienze che permettono di scoprire un Marocco diverso, lontano dal caos cittadino.
Sapori e profumi delle città imperiali
Nessun viaggio attraverso le città imperiali del Marocco sarebbe completo senza un’immersione nella sua ricca tradizione culinaria. Ogni città offre specialità uniche, ma alcuni piatti sono comuni a tutto il paese.
Il tajine, stufato di carne o verdure cotto lentamente in un caratteristico piatto di terracotta con coperchio conico, è forse il piatto più iconico della cucina marocchina. Altrettanto famoso è il couscous, generalmente servito il venerdì, giorno di preghiera per i musulmani.
Per uno spuntino veloce, niente di meglio di una pastilla, un involucro di pasta sfoglia ripieno di carne (tradizionalmente piccione, ma spesso sostituito con pollo) e mandorle, spolverato di zucchero a velo e cannella. Un mix dolce-salato che incarna perfettamente lo spirito della cucina marocchina.
Da bere, l’immancabile tè alla menta, servito in piccoli bicchieri decorati e versato da teiere in metallo sollevate in alto per creare una caratteristica schiuma. Più che una semplice bevanda, il tè alla menta è un vero e proprio rituale di ospitalità.
Per chi ama i dolci, le pasticcerie marocchine offrono una varietà incredibile di prelibatezze a base di mandorle, miele e acqua di fiori d’arancio. Tra queste, i corni di gazzella e le briouats sono forse le più famose.
Un viaggio attraverso le città imperiali del Marocco è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, dalla vista dei monumenti storici all’olfatto stimolato dai profumi dei souk, dal gusto dei piatti tradizionali al tatto dei tappeti e delle ceramiche artigianali. È un viaggio nel tempo e nello spazio, che permette di scoprire la ricchezza di una cultura millenaria e la calorosa ospitalità di un popolo che ha fatto dell’accoglienza una vera e propria arte.
Curioso per natura, vivo la vita come se non ci fosse un domani.