La recente riapertura del Malta Maritime Museum a Vittoriosa, dopo un periodo di restauro durato alcuni anni, offre oggi, al viaggiatore in visita a Malta, l’opportunità di uno spunto di approfondimento su uno degli aspetti portanti della storia maltese, quello legato alla cultura marinaresca.
Situate al centro del Mediterraneo, le isole maltesi hanno vissuto nel corso del tempo l’avvicendarsi di molte culture e società diverse, come testimoniano i numerosi reperti archeologici presenti sull’isola.
A partire dal periodo megalitico, ed attraversando le epoche storiche che si sono susseguite, possiamo osservare un filo conduttore che accomuna tutte le popolazioni che si sono avvicendate. Sin dai fenici, passando dai romani, i bizantini, gli ottomani e fino ad arrivare all’epoca cavalleresca e al colonialismo inglese, una pratica diffusa ha accomunato questi periodi, quella delle incisioni fatte su edifici pubblici e privati, ma anche in luoghi di culto o particolari come le prigioni. I temi di questi graffiti sono numerosi e si possono suddividere in categorie che afferiscono al soggetto rappresentato: azioni, animali, soggetti antropomorfi o apotropaici, strumenti musicali, edifici, date, mezzi di trasporto o semplici nomi ed iniziali, ma in assoluto la categoria più ampia è quella dei graffiti navali: iconografie tradizionali che evocano episodi leggendari e religiosi che parlano di salvezza in mare e che verosimilmente costituivano ex-voto legati alla vita marinaresca tipica delle isole.
Un argomento davvero molto interessante e rappresentativo di Malta che ha destato l’interesse dell’artista contemporaneo Matthew Attard, selezionato per rappresentare Malta alla Biennale d’arte di Venezia 2024. Attard ha portato a Venezia un complesso di opere ispirate a queste incisioni, da cui è partito per creare una mostra dal titolo I WILL FOLLOW THE SHIP che ha visto l’uso di strumenti contemporanei anche legati all’uso dell’intelligenza artificiale.
Ricordiamo che i curatori del Malta Maritime Museum sono anche ideatori del progetto Taste History, un percorso tra cultura e gastronomia, che prevede un tour guidato delle sale museali, durante il quale, osservando i reperti e i documenti esposti si possono intravedere, nei quadri e sui documenti, informazioni preziose legate alle abitudini culinarie del passato. La raccolta di questi elementi serve a comprendere meglio quanto gli chef di Taste History mettono in tavola al termine del percorso. I piatti che Taste History è in grado di offrire, non solo si basano su ricette originali rinvenute tra i documenti conservati nei musei, ma utilizzano unicamente ingredienti prodotti a Malta, cercando di mantenere l’autenticità della ricetta originale per un approfondimento unico della storia maltese.
Il viaggiatore può inoltre continuare il percorso di scoperta della tradizione marinara maltese esplorando i villaggi di pescatori come Marsaxxlokk. Nel porticciolo di questo paesino affacciato sulla costa meridionale di Malta, sono attraccate decine di luzzu, i piccoli pescherecci locali di origine fenicia, diventati un’icona maltese e famosi per i caratteristici colori brillanti. Decorazione imprescindibile su ogni luzzu quella che rappresenta una coppia di occhi dipinti a prua o a poppa dell’imbarcazione. Gli occhi di Osiride o occhi di Horus, sono fregi che ripropongono gli occhi presenti sulle navi fenicie e greche. Secondo la mitologia, Horus, durante una battaglia contro lo zio Seth, per vendicare l’uccisione del padre, perse l’occhio sinistro. Da allora l’occhio di Horus è simbolo di prosperità, di potere e buona salute ed è per questo motivo che ancora oggi viene impresso sulle navi come amuleto protettivo per scongiurare le tempeste e augurare una pesca prosperosa.
A Marsaxlokk si può infine provare l’esperienza di uscire per una battuta di pesca all’alba a bordo di un luzzu e accompagnare un pescatore locale per poi unirsi a lui e alla sua famiglia a pranzo degustando piatti il cui ingrediente principale sarà il freschissimo pesce appena catturato in mare. In alternativa è possibile fermarsi in uno dei tanti ristorantini che offrono menù di pesce o comprarlo al mercato che ogni giorno anima il porto e che la domenica mattina si fa ancora più vivace attraendo visitatori da tutta Malta.
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Direttore responsabile di No#News Magazine.