Nel cuore della rivoluzionaria Vision 2030 dell’Arabia Saudita, un nuovo capitolo epocale sta per prendere vita. Mentre la megalopoli di Neom emerge dal deserto, segnando il futuro della lussuosa destinazione turistica, l’Arabia Saudita punta a un’esperienza unica al mondo: il primo hotel su una piattaforma petrolifera.
Il progetto, denominato Rig e sviluppato dalla Oil Park Development Company, è un’audace combinazione tra le radici petrolifere del Regno e la sua aspirazione a diventare la meta turistica di lusso per eccellenza. Situato a 40 km dalla costa, vicino all’isola di Al Juraid e al giacimento petrolifero di Berri nel Golfo Arabico, il Rig è destinato a celebrare l’eredità e la tradizione saudita nel settore del petrolio e del gas.
L’avventura inizia con oltre 300.000 metri quadrati di pura innovazione. La piattaforma ospiterà tre hotel con un totale di 800 camere, 11 ristoranti (anche sottomarini), un porto turistico di fama mondiale e eliporti. Tra le offerte spiccano un centro di sport acquatici, un parco acquatico, e un centro immersioni. Ma il divertimento non finisce qui: un parco a tema, un centro per sport estremi con zip line e la parete da arrampicata esterna più grande al mondo sono solo alcune delle esperienze straordinarie proposte. Un teatro immersivo e una sala concerti completano il quadro, offrendo intrattenimento di alto livello.
L’accesso al Rig sarà un’avventura in sé. I viaggiatori potranno raggiungere la piattaforma via traghetto, yacht, crociera o, per un tocco di glamour, in elicottero, magari imitando l’indimenticabile stile di James Bond.
L’obiettivo ambizioso del Rig è attirare 900.000 visitatori nazionali e internazionali entro il 2032, rivolgendosi agli amanti degli sport adrenalinici e a coloro che cercano semplicemente relax.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.