In India, dove le mistiche acque sacre del Gange, dello Yamuna e del Saraswati confluiscono nel Triveni Sangam, prende vita uno spettacolo di devozione che sfida ogni immaginazione umana: il Kumbh Mela. Questo pellegrinaggio, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, non è semplicemente un festival religioso – è una manifestazione di fede che trasforma intere città in oceani di umanità. Uno spettacolo che toglie il fiato: masse di persone avanzano come un’unica entità verso le acque sacre, mentre il sole nascente tinge di rosa e oro la superficie del fiume. I sadhu, gli asceti ricoperti di cenere, guidano le processioni, portando antichi stendardi e simboli sacri, mentre il suono di campane e canti vedici riempie l’aria dell’alba.

Le radici di una tradizione millenaria

La storia del Kumbh Mela affonda le sue radici nella mitologia induista più antica. Il termine “Kumbh” significa letteralmente “vaso” o “brocca”, riferendosi al recipiente sacro contenente l’amrita, il nettare dell’immortalità. Secondo i testi sacri, gli dei e i demoni si unirono per zangolare l’oceano primordiale alla ricerca di questo elisir divino. Durante la battaglia che ne seguì per il suo possesso, quattro gocce caddero sulla terra. La leggenda narra che il dio Vishnu, trasformato in Mohini, una bellissima fanciulla, rubò il vaso per impedire ai demoni di bere il nettare dell’immortalità. Durante il suo volo attraverso i cieli, che durò dodici giorni divini (equivalenti a dodici anni umani), alcune gocce caddero nei quattro luoghi che oggi ospitano il Kumbh Mela.

Il ciclo del tempo sacro

Il Maha Kumbh Mela, il più importante, si tiene ogni dodici anni a Prayagraj (precedentemente nota come Allahabad), quando Giove entra nel segno dell’Acquario e il Sole in quello dell’Ariete. L’Ardh Kumbh Mela si svolge ogni sei anni a Haridwar e Prayagraj. Il festival dura circa 55 giorni, ma i giorni considerati più propizi per il bagno rituale sono determinati dalle configurazioni astrali. Durante questi giorni speciali, conosciuti come Shahi Snan, milioni di devoti si immergono nelle acque sacre prima dell’alba.

Un universo di rituali e devozione

Il Kumbh Mela è un caleidoscopio di pratiche spirituali e rituali. Oltre ai bagni purificatori, i pellegrini partecipano a elaborate puje (cerimonie di offerta) sulle rive dei fiumi. I sadhana (pratiche spirituali) includono meditazioni prolungate, recitazione di mantra e yoga. Nelle enormi tendopoli, i satsang (discorsi spirituali) si susseguono ininterrottamente, mentre i kirtan (canti devozionali) riempiono l’aria giorno e notte.

Un aspetto particolarmente affascinante è la presenza dei diversi sampradaya (tradizioni spirituali), ognuno con i propri rituali e insegnamenti distintivi. I Naga Sadhu, con il loro aspetto ieratico e le pratiche estreme di rinuncia, rappresentano solo una delle numerose tradizioni presenti. Ci sono anche i Shivaiti, devoti di Shiva, i Vaishnaviti, seguaci di Vishnu, e innumerevoli altri ordini monastici.

La logistica di una città divina

L’organizzazione del Kumbh Mela è un miracolo di pianificazione umana. Le autorità indiane creano dal nulla una città temporanea con strade, ponti, ospedali, stazioni di polizia e sistemi di purificazione dell’acqua. Durante il Maha Kumbh Mela del 2013, si stima che oltre 120 milioni di persone abbiano partecipato all’evento, superando la popolazione di molti paesi. Questa città effimera è divisa in settori, con spazi dedicati ai diversi akharas (ordini monastici), aree per i pellegrini comuni e zone per i servizi essenziali.

Un’edizione senza precedenti

L’edizione del 2025 si distingue come un momento storico di portata eccezionale. Il Maha Kumbh Mela di quest’anno rappresenta un evento che si verifica solo una volta ogni 144 anni, trasformando le rive del Gange in un palcoscenico di proporzioni bibliche. Ciò che rende ancora più straordinaria questa celebrazione è la rara congiunzione astrologica: uno speciale allineamento celeste di Sole, Luna e Giove che, secondo gli astrologi indù, amplifica il potere spirituale delle acque sacre.

La città della fede

Prayagraj, antica Allahabad, si erge maestosa nello stato dell’Uttar Pradesh come epicentro di questa monumentale celebrazione. La città, considerata uno dei luoghi più sacri dell’induismo, ospita il Triveni Sangam, la mistica confluenza di tre fiumi sacri: il Gange, lo Yamuna e il mistico Saraswati. Qui, le acque si mescolano creando un vortice di colori – il beige del Gange si fonde con l’azzurro dello Yamuna, dando vita a un fenomeno naturale che gli indù considerano di straordinaria potenza spirituale.

Un’organizzazione titanica

Le dimensioni di questo evento sfidano l’immaginazione: si prevede l’arrivo di 400 milioni di pellegrini nell’arco di 45 giorni, un numero che supera la popolazione dell’intera Unione Europea. Per gestire questa marea umana, le autorità hanno orchestrato uno sforzo organizzativo senza precedenti. Una città temporanea è sorta dal nulla, con una rete intricata di tende, ponti temporanei e strutture sanitarie. Un esercito di 50.000 addetti alla sicurezza vigila instancabilmente sulla sicurezza dei fedeli, mentre un sistema di sorveglianza high-tech monitora ogni angolo dell’area del festival.

Un’esperienza che trascende il tempo

Nel Kumbh Mela, il misticismo più profondo si intreccia con la vita quotidiana. Mentre alcuni cercano la mukti (liberazione spirituale) attraverso severe pratiche ascetiche, altri vengono per accumulare punya (meriti spirituali) con un semplice bagno nelle acque sacre. Le famiglie si riuniscono per rinnovare i loro legami spirituali, i giovani cercano la benedizione dei saggi, e i curiosi di tutto il mondo vengono ad assistere a quello che rimane uno degli spettacoli più straordinari della fede umana.

Un microcosmo di spiritualità

Il Kumbh Mela è molto più di un bagno purificatore: è un’università spirituale a cielo aperto dove sadhu, guru e ricercatori della verità si riuniscono per condividere antiche saggezze. Nei campi degli akharas – le antiche organizzazioni monastiche – si tengono dibattiti filosofici che proseguono ininterrotti giorno e notte, mentre yoga e meditazione vengono praticati sulle rive dei fiumi sacri.

L’eredità di un fenomeno senza eguali

Nel mondo sempre più veloce e interconnesso del XXI secolo, il Kumbh Mela rimane un fenomeno che sfida ogni tentativo di categorizzazione. È contemporaneamente un evento di massa colossale – con numeri che superano qualsiasi altro raduno umano sulla Terra – e un’esperienza profondamente personale di ricerca spirituale. È un ponte tra l’India antica e quella moderna, dove smartphone e rituali millenari coesistono in un equilibrio sorprendente.

 

Mentre il sole tramonta sul Triveni Sangam, tingendo il cielo di arancione e rosa, non posso fare a meno di riflettere su come questo evento rappresenti l’essenza stessa dell’India: un paese dove la fede muove montagne, o meglio ancora, crea città dal nulla. Il Kumbh Mela continua a ricordarci che, in un’epoca di crescente materialismo, la ricerca della trascendenza rimane una delle forze più potenti capaci di muovere l’animo umano.