Nella pittoresca cittadina di Campagna, in provincia di Salerno, una tradizione affascinante si intreccia con l’elemento vitale dell’acqua.La festa di “À Chiena” trova le sue radici nella necessità di mantenere le strade pulite, un tempo costellate dal letame lasciato dalle bestie da soma che attraversavano la città durante l’estate, quando le piogge scarseggiavano. Questo evento affonda le sue radici in un’ordinanza comunale del 1889, che richiedeva la deviazione parziale del fiume Tenza tramite un canale artificiale, al fine di evitare inondazioni nelle abitazioni durante il periodo estivo.
L’acqua ha sempre giocato un ruolo cruciale a Campagna, con fontane storiche, antichi pozzi e lavatoi che testimoniano la sua importanza nella vita quotidiana. L’acqua è stata anche fondamentale per le antiche cartiere, i mulini e i frantoi che hanno contribuito alla rinomata produzione dell’olio d’oliva DOP “Colline Salernitane”.
Oggi, la tradizione ha evoluto la sua funzione storica in una festa animata che attrae turisti da tutta Italia e dal mondo. La “secchiata”, una battaglia di secchi d’acqua che si svolge ogni sabato di festa da metà luglio a ferragosto, offre un modo unico per rinfrescarsi e divertirsi.
Per chi cerca un momento di relax dopo l’entusiasmo della battaglia, la “passeggiata” domenicale offre l’opportunità di camminare con i piedi a mollo nell’acqua, sorseggiando drink o gustando prelibatezze locali.
Se siete affezionati alla pace e volete vivere l’evento in modo diverso, non perdete “À Chiena di mezzanotte”. Ogni 16 agosto a mezzanotte in punto, la città viene allagata per l’ultima volta, creando un suggestivo scenario notturno. I suoni e i canti della musica popolare del “Chiena Folk” accompagnano una notte di danze e balli sfrenati nell’acqua, segnando la chiusura di questa festa frenetica, divertente e rinfrescante.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.