Fin da bambini, la prevenzione odontoiatrica è estremamente importante per intercettare problematiche, non solo relative ai denti, che possono influire negativamente sulla crescita di un giovane organismo. I denti infatti ricoprono un ruolo fondamentale nella corretta postura, nella funzionalità muscolare e nell’armonia funzionale generale di un individuo, soprattutto in età pediatrica.
“Il fatto che i bambini siano dotati di denti provvisori fa spesso cadere i genitori nell’errore di sottovalutare l’importanza di impostare una corretta igiene orale fin da quando i figli sono molto piccoli. Invece, è proprio in questa fase che si deve prestare particolare attenzione affinché i bambini acquisiscano le giuste abitudini che gli consentano di prendersi cura dei loro denti. La sfida si gioca su un doppio binario, quello dell’igiene orale e quello dell’allineamento della dentatura”, spiega il Dottor Emanuele Puzzilli, affermato professionista nel campo dell’odontoiatria ed esperto di estetica del sorriso. “Dei denti da latte bisogna prendersi cura come di quelli definitivi, anche perché possono essere soggetti agli stessi disturbi, tra cui la carie. Inoltre, la salute dei dentini provvisori può incidere su quella dei denti adulti”.
Un altro tema centrale quando si parla di denti e bambini è quello dell’ortodonzia. La fase di crescita e sviluppo, infatti, è un passaggio chiave anche per la formazione della bocca e della dentatura. L’ampiezza del palato, le caratteristiche del morso, la posizione dei denti: sono tutti elementi che si plasmano negli anni della minore età ma le cui conseguenze si estendono lungo tutta la vita adulta. Quello che bisogna fare, quindi, è evitare che il bambino prenda delle cattive abitudini che possono alterare lo sviluppo dei denti, come l’uso eccessivo del ciuccio. Inoltre, è opportuno far valutare lo stato della bocca da un dentista esperto. In questo modo, se si riscontrano dei problemi, si può intervenire tempestivamente con un apparecchio mobile o fisso, sfruttando le potenzialità dell’ortodonzia intercettiva.
“L’ortodonzia intercettiva, cioè l’apparecchio per denti applicato in età pediatrica, è un’attività di prevenzione fondamentale. Permette di corregge i difetti dentali nei bambini ed evitare che si trasformino in malocclusioni in età adulta. L’ortodonzia precoce, inoltre, è meno faticosa per il paziente e più efficace, proprio perché interviene nella fase di sviluppo osseo”, aggiunge Puzzilli. “Le basi per denti sani e dritti si pongono da bambini. Un adulto con denti storti, infatti, è spesso il frutto di trascuratezza in età pediatrica, cioè in quella delicata fase in cui le ossa, anche quelle del cranio, si sviluppano. Quindi, rivolgersi a un dentista per valutare un trattamento di ortodonzia intercettiva significa lavorare per prevenire, che è sempre meglio che curare. Anche perché, con l’ortodonzia precoce, è spesso più semplice e più rapido risolvere i problemi: un apparecchio per denti su un bambino ha molto più potenziale di azione che su un adulto”.
Una tempistica corretta per effettuare una prima visita specialistica che valuti la situazione è intorno ai 5 anni. Una fase importante e critica, perché lo sviluppo scheletrico è in piena attività e sono quindi già visibili alcuni elementi della conformazione della mandibola che permettono di identificare delle possibili cause per future malocclusioni, che possono avere un ripercussioni negative in età adulta. In particolare, il cosiddetto “morso aperto” può provocare un’incurvatura delle spalle e della testa; il “morso incrociato” comporta principalmente problemi a livello di bacino, oltre a contrazioni muscolari che coinvolgono il torace alto e le spalle; il “morso profondo” può generare l’accentuarsi da una parte di problemi di lordosi cervicale e dall’altra varie contrazioni ai muscoli del collo.
Ma c’è di più: anche la vista è strettamente collegata alla masticazione e alla deglutizione. Infatti, oltre alla colonna vertebrale, gli squilibri nella chiusura delle arcate dentali influenzano anche la pressione esercitata sulle ossa del cranio. Se la malocclusione non è particolarmente grave, il cranio riesce a compensare lo stress a cui è sottoposto grazie all’elasticità del suo sistema. Al contrario, se la tensione nei muscoli masticatori è di maggiore intensità, si possono invece produrre significativi squilibri nell’assetto del cranio. Questa situazione di stress a livello craniale potrebbe sfociare nell’infiammazione del nervo trigemino, che innerva l’occhio, influenzando così la capacità oculare e dunque la vista.
“Avere denti storti, quindi, non rovina solo il sorriso ma può avere ripercussioni pesanti su tutto il corpo, dalla postura alla respirazione (come le apnee notturne), dalla masticazione fino addirittura alla corretta pronuncia delle parole”, conclude il Dottor Puzzilli. “In molti casi i denti non allineati sono solo la punta dell’iceberg, la manifestazione evidente di un problema ben più profondo che riguarda la struttura ossea e i muscoli del cranio, nonché l’articolazione temporo-mandibolare. Intervenire tempestivamente, da bambini, su questo tipo di problematiche permette di evitare problemi anche piuttosto gravi in età adulta”.
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