Il cambio di stagione può avere effetti particolari su ognuno di noi, sia a livello mentale che fisico. Ad esserne maggiormente colpiti sono i soggetti più fragili, come gli anziani, che faticano maggiormente ad adattarsi al cambiamento. Sant’Anna 1984, ha individuato una serie di consigli per aiutare le persone della terza età ad affrontare al meglio questo momento delicato.
Nelle ultime settimane, con l’arrivo dell’autunno le temperature si sono fatte più fresche al mattino e alla sera, ma il bel tempo fa sì che durante la giornata il termometro salga ancora fino a trenta gradi. Questi notevoli sbalzi di temperatura possono facilmente causare malanni stagionali, come raffreddore e influenza, che possono avere conseguenze anche gravi per le persone anziane. I rimedi migliori a tutto ciò sono un’alimentazione sana, una buona idratazione e un po’ di attività fisica.
“Anche durante l’inizio della stagione autunnale, è importante che gli anziani respirino aria fresca e facciano un po’ di movimento, facendo passeggiate all’aperto soprattutto nelle ore più fresche della giornata, vestendosi “a cipolla” con indumenti comodi da togliere qualora si avvertisse caldo”, spiega Kristina Tantenko, Presidente di Sant’Anna 1984. “È inoltre importante mantenere una dieta sana ed equilibrata, senza cedere alla voglia, indotta dalle temperature più fredde, di pietanze elaborate e pesanti da digerire. Inoltre, è fondamentale anche in autunno bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, sebbene le temperature più fresche non ci facciano avvertire la sensazione di avere sete come in estate”.
Ma oltre che dal punto di vista fisico, l’arrivo della stagione fredda può avere conseguenze anche sotto il profilo psicologico, tanto da avere una precisa definizione: Disturbo Affettivo Stagionale. Si tratta di uno squilibrio indotto soprattutto dall’accorciarsi delle giornate, quindi dalla minore esposizione alla luce, dal maltempo e dalle piogge, che possono causare stress, nervosismo, ansia, sonnolenza o, al contrario, difficoltà a riposarsi.
“In autunno e in inverno è molto importante mantenere comunque gli anziani attivi e impegnati, non lasciandoli da soli troppo a lungo e coinvolgendoli in attività che impediscano loro di cadere in una sorta di depressione stagionale”, conclude Tatenko. “Per questo motivo, formiamo i nostri operatori in modo che siano in grado di seguire i loro assistiti anche in quelli che possiamo definire degli hobby, ma che in realtà nella terza età sono fondamentali per mantenere la mente lucida e lo spirito attivo”.

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