Nel vorticoso ritmo della vita quotidiana, esiste un luogo che rappresenta ancora una pausa, un momento di cura personale e di trasformazione: il salone del parrucchiere. Secondo una recente indagine condotta da Key-Stone a febbraio 2025, quattro donne italiane su dieci frequentano regolarmente questi templi della bellezza, mentre una su dieci vi si reca addirittura ogni due settimane. Un rituale che resiste al tempo e alle mode, nonostante i rapidi cambiamenti sociali dell’ultimo decennio.
La ricerca, che ha coinvolto quasi mille donne attraverso metodologia CAWI, rivela un quadro sfaccettato di abitudini e preferenze. Se da un lato troviamo le frequentatrici abituali dei saloni, dall’altro emerge che il 33% delle italiane si concede questo piacere solo un paio di volte all’anno, quando non ancora più raramente. Le ragioni? Non sempre e non solo economiche.
La cura casalinga che sfida i professionisti
Il fenomeno della cura dei capelli tra le mura domestiche sta prendendo piede in modo significativo. Il 46% delle intervistate dichiara di dedicarsi alla propria chioma personalmente, una tendenza che non è necessariamente legata a ristrettezze finanziarie. Le giovani, in particolare, spesso affermano di “non sentirne l’esigenza”, preferendo soluzioni autonome e personalizzate.
Questa evoluzione non sembra tuttavia preoccupare i professionisti del settore. La frequenza delle visite ai saloni si mantiene tendenzialmente stabile rispetto al passato, con un interessante dato: l’11% del campione ha addirittura aumentato le visite, principalmente spinto dal desiderio di prendersi maggior cura di sé. Un bisogno di coccole e attenzioni che supera la semplice necessità di manutenzione estetica.
Il budget della bellezza capillare
Quanto costa mantenersi in ordine? La spesa media per una visita dal parrucchiere si attesta sui 51 euro, con picchi che superano i 70 euro per il 20% delle clienti. Il target che spende di più? Donne tra i 30 e i 39 anni, prevalentemente residenti nel Nord Italia, con un reddito mensile dichiarato di 3.000 euro o più. Curiosamente, queste donne frequentano i saloni con minor assiduità rispetto alla media – principalmente per mancanza di tempo – ma quando vi si recano, non badano a spese.
I criteri di scelta: molto più del prezzo
Nella gerarchia dei fattori determinanti per la scelta del parrucchiere, l’ambiente, la pulizia e i requisiti igienico-sanitari occupano il primo posto, insieme alla cortesia e a un buon trattamento personale. Aspetti particolarmente apprezzati dalle donne over 50, che non transigono su questi standard.
Seguono considerazioni legate alla qualità dei prodotti utilizzati, che devono essere non solo eccellenti ma anche adatti al tipo specifico di capello. La professionalità, la formazione e l’aggiornamento costante del personale rappresentano un altro fattore cruciale, così come la comodità degli orari e la vicinanza del salone al proprio domicilio o luogo di lavoro.
Sorprendentemente, il tema dei prezzi convenienti o delle promozioni si colloca solo all’ottavo posto nel ranking delle priorità. Una dimostrazione che quando si tratta della propria immagine, le italiane sono disposte a investire, riconoscendo il valore artistico, tecnico e relazionale di questa professione.
L’hair stylist come influencer naturale
Chi ispira realmente le scelte di stile delle donne italiane? Contrariamente a quanto si potrebbe pensare nell’era digitale, il punto di riferimento principale rimane proprio il parrucchiere, che raccoglie il 39% delle citazioni, specialmente tra il pubblico più maturo. I social network (Instagram, Facebook, Pinterest, TikTok) influenzano il 20% del campione, soprattutto le donne tra i 20 e i 39 anni.
Decisamente marginale l’impatto delle influencer digitali, citate solo nel 6% dei casi, principalmente dalle giovanissime. Le riviste, sia cartacee che online, mantengono un discreto seguito con il 18% delle menzioni. Quasi irrilevante l’influenza attribuita ai consigli del partner, dei familiari o degli amici.
Un rapporto di fiducia che genera fedeltà
Il livello di soddisfazione delle clienti è notevolmente alto: a tre donne su quattro non è mai o raramente capitato di uscire dal parrucchiere insoddisfatte. Questo elevato gradimento si traduce in un forte senso di fidelizzazione – otto donne su dieci dichiarano infatti di recarsi sempre dallo stesso professionista – e in un rapporto di fiducia che si estende anche all’acquisto dei prodotti per la cura dei capelli consigliati durante la visita.
E quale gesto compiono le donne italiane appena uscite dal salone? Contrariamente all’immagine stereotipata dell’era dei social, il selfie da condividere online rappresenta un comportamento quasi inesistente (solo il 3%). La reazione più comune rimane quella più intima e personale: specchiarsi, che sia immediatamente, con calma a casa propria, nella vetrina di un negozio vicino o nello schermo del cellulare.
In un’epoca dominata dall’innovazione tecnologica e dalle relazioni virtuali, il rapporto tra le donne italiane e il proprio parrucchiere conserva dunque un carattere profondamente umano e personale, fondato sulla fiducia e sulla competenza. Un legame prezioso che continua a resistere al passare del tempo e al mutare delle tendenze.

Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.