In un’epoca in cui la sostenibilità ambientale è diventata una priorità assoluta, una recente ricerca pioneristrica ha finalmente risposto a una domanda che ha attraversato due secoli di storia tessile: quante volte può essere riciclata la lana? La risposta, frutto di uno studio condotto da un prestigioso ateneo in collaborazione con Manteco, azienda leader nel settore, apre scenari sorprendenti per il futuro della moda sostenibile.
Un viaggio nel tempo
La storia del riciclo della lana affonda le sue radici agli albori del XIX secolo, quando la rivoluzione industriale stava trasformando il mondo tessile. La lana è oggi la fibra d’abbigliamento più riciclata al mondo, un primato che testimonia non solo la sua versatilità ma anche la lungimiranza di chi, più di duecento anni fa, intuì le potenzialità di questo materiale naturale.
La svolta scientifica
Lo studio ha rivelato un dato straordinario: la lana può essere riciclata fino a sei volte in un sistema a ciclo chiuso senza perdere le sue proprietà fondamentali. Un risultato che supera ogni aspettativa e che proietta questa fibra naturale al centro delle strategie per una moda veramente circolare. La ricerca ha dimostrato che le fibre di lana mantengono oltre il 92% della loro resistenza alla trazione anche dopo multipli cicli di riciclo, una performance che sfida le leggi del tempo e dell’usura.
I segreti del processo
Il successo del riciclo della lana dipende da un delicato equilibrio tra tre fattori chiave. La lunghezza iniziale della fibra gioca un ruolo cruciale: le lane più corte, come il merino, mostrano una resistenza particolare alla frammentazione durante il processo di riciclo meccanico. La struttura del tessuto rappresenta un altro elemento determinante, con i capi in maglia che preservano meglio l’integrità delle fibre rispetto ai tessuti. Infine, le impostazioni dei macchinari di riciclo richiedono una expertise specifica che solo decenni di esperienza possono garantire.
Oltre il ciclo chiuso
Ma la vera rivoluzione sta nella versatilità della lana anche quando le fibre diventano troppo corte per il processo di filatura tradizionale. In questi casi, entra in gioco il riciclo a ciclo aperto, dove le fibre trovano nuova vita in altri settori industriali o in prodotti tessili di diversa categoria. È necessario mantenere una lunghezza minima di 20 millimetri per garantire la filatura nel sistema laniero, ma anche al di sotto di questa soglia, la lana continua il suo viaggio di trasformazione.
Il futuro è circolare
Questa scoperta rappresenta un punto di svolta per l’industria della moda, sempre più orientata verso modelli di economia circolare. La capacità della lana di resistere a multipli cicli di riciclo la rende un materiale strategico per il futuro del settore, offrendo una risposta concreta alle sfide della sostenibilità. La ricerca, pubblicata sul Journal of Cleaner Engineering and Technology, apre nuove prospettive per un’industria della moda più responsabile e consapevole.
Una risorsa per il pianeta
In un momento storico in cui l’impatto ambientale della moda è sotto i riflettori, la lana emerge come protagonista di una rivoluzione silenziosa ma profonda. La sua capacità di rinnovarsi più e più volte, mantenendo intatte le proprie caratteristiche, la rende un esempio perfetto di come tradizione e innovazione possano unirsi per rispondere alle sfide del presente. Il futuro della moda sostenibile parla il linguaggio antico e sempre nuovo della lana, una fibra che continua a sorprendere per la sua capacità di adattarsi alle esigenze di un mondo in rapida evoluzione.