L’azienda Villa Matilde Avallone, fondata nel 1965, da Francesco Paolo Avallone, si trova a Cellole (CE) Campania, nell’area, anticamente conosciuta come Ager Falernus e dove, tutt’ora, si produce il Falerno del Massico DOP. Terroir Qui, lungo le pendici del vulcano di Roccamonfina, si trovano le tenute di San Castrese e Parco Nuovo che si estendono per oltre 110 ettari, di cui 70 vitati. Gli ingredienti di questo terroir mescolano, in un delicato equilibrio, note minerali, dovute alla natura vulcanica dei terreni, con note marine e salmastre. Il microclima unico è favorito da una catena montuosa che protegge i vigneti dalle aggressioni del vento e dal freddo. Qui si allevano antichi vitigni a bacca rossa tra cui Aglianico (cioè l’antico Hellenico) e Piedirosso, da cui si ottiene il Falerno Rosso e il vitigno a bacca bianca che è emblema della regione: la Falanghina, destinata soprattutto alla produzione del Falerno Bianco, del Vigna Caracci e dello Spumante Mata. La Tenuta Pietrafusa, inaugurata nel 2004, invece, si estende nella provincia di Avellino: oltre 25 ettari vitati nel distretto delle D.O.C.G. irpine.
I primi interventi sono stati condotti nella direzione del recupero delle acque e del risparmio energetico attraverso una revisione globale degli impianti e il ricorso ad energie alternative. Ad oggi Villa Matilde opera con un sistema composito di fotovoltaico, a parziale supporto della rete elettrica tradizionale. Il ricorso alle energie alternative è uno dei punti cardine dell’intero programma: su 6 edifici aziendali sono stati installati–senza alterare l’armonia del paesaggio-339 pannelli fotovoltaici in grado di produrre energia elettrica pulita per 100.000 kWh/anno evitando l’emissione di 73tonnellate di CO2 ogni anno. Importante è anche l’utilizzo delle biomasse prodotte in azienda ed il recupero delle acque di irrigazione e lavaggio delle uve. In tutti gli edifici aziendali, tinteggiati con speciale vernice bianca per compensare il riscaldamento globale e il conseguente “effetto serra”, si è scelto di lavorare con materiali da costruzione altamente coibenti, privilegiando sistemi di ventilazione naturale per ridurre ulteriormente l’utilizzo energetico. Nei terreni è stata implementata la piantumazione di nuovi alberi per favorire l’emissione di ossigeno. Tutte le macchine agricole sono a basso consumo e predisposte per l’utilizzo di biodiesel, mentre le macchine operatrici aziendali sono elettriche.
Direttore responsabile di No#News Magazine.