Nell’era digitale in cui viviamo, l’intelligenza artificiale generativa (IA) ha dimostrato di essere una delle tecnologie più rivoluzionarie e promettenti del nostro tempo. Con il suo costante sviluppo e l’impiego di algoritmi complessi, l’IA sta trasformando diversi settori industriali, portando innovazioni senza precedenti e cambiamenti significativi nelle modalità di produzione e distribuzione di beni e servizi.

Che cos’è l’AI

Se ne parla tanto, ma spesso non si ha solo vagamente presente cosa si. Semplificando al massimo, l’AI, o Intelligenza Artificiale, è una disciplina dell’informatica che si occupa di creare sistemi e programmi in grado di eseguire attività che normalmente richiederebbero l’intelligenza umana. In altre parole, l’AI mira a sviluppare macchine in grado di apprendere, ragionare, risolvere problemi e prendere decisioni simili a quelle degli esseri umani.

Sebbene se ne parli molto solo ora, l’AI sta già da tempo rivoluzionando numerosi settori e continua a essere oggetto di ricerca e sviluppo intensi per sfruttare il suo potenziale in molteplici ambiti della nostra vita quotidiana. Le applicazioni dell’AI sono ampie e diverse e spaziano da sistemi di riconoscimento vocale e traduzione automatica fino a veicoli autonomi, assistenti virtuali, previsioni di mercato e molto altro.

Sfida all’AI

Vista l’attualità dell’argomento, i più curiosi hanno fatto da tempo l’accesso a ChatGPT per metterne alla prova le vere capacità (ovvero la sua intelligenza). Sul alcuni argomenti siamo rimasti sbalorditi, ma su altri ne abbiamo riscontrato se non la stupidità, l’ingenuità delle risposte.

Mattia Pastori, mixology expert di fama internazionale, come tanti altri, si è incuriosio quindi di capire fino a che punto un’intelligenza artificiale può sostituire un mixologist nella preparazione di un cocktail. Presso Nonosolococktail, agenzia italiana di servizi integrati nel mondo dell’ospitalità con un focus specifico nella mixology, che recita nel suo payoff “Future Drinking Strategy”, ha deciso di approfondire la dinamica sull’uso dell’AI nel mondo della mixology e mettere a confronto durante un focus group la creatività di ChatGPT con quella di un professionista del bere, per analizzare la dicotomia uomo-macchina e sfidare gli ospiti stampa dell’evento a scoprire cosa deriva dalla mente umana e cosa invece è frutto di una mente artificiale.

“Abbiamo voluto realizzare questo focus group perché, in quanto specialisti dell’ospitalità, non potevamo ignorare un macro argomento come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel nostro lavoro.” spiega Mattia Pastori. “L’applicazione è interessante e offre diversi spunti di riflessione. Sicuramente può essere un valido aiuto per chi soffre di “ansia da foglio bianco”, perché partendo da un tema o da un suggerimento di ricettazione l’AI offre un primo spunto. Ma solo la mano e la mente di un bartender possono rendere interessante e originale una creazione: ChatGPT non dispone di skills tecniche e della capacità di analisi sull’intero scenario di riferimento. E ciò che è ancora più importante, la macchina non potrà mai sostituire il legame fondamentale che si crea fra il barman e il suo cliente, la capacità di interpretare i suoi gusti, le sue aspettative e le sue abitudini miscelandole nel cocktail perfetto per ogni interlocutore.”

L’indagine dell’influsso dell’IA nel mondo della mixology non è nuova, vi abbiamo parlato già dell’Heavenly Sipper drink creato dall’AI alla richiesta di creare “Il miglior cocktail del mondo”.

Cos’è la mixology

La mixology (o mixologia) è l’arte, quasi scienza di creare cocktail e bevande miscelate. È un’attività che coinvolge la progettazione, la preparazione e la presentazione di bevande alcoliche e non alcoliche attraverso una combinazione equilibrata di ingredienti. Il mixologist, o barman specializzato, si occupa di sviluppare nuove ricette, bilanciare i sapori, creare presentazioni attraenti e utilizzare tecniche avanzate di preparazione.

A differenza del semplice servizio di bevande, la mixology si concentra sulla ricerca della perfezione nei cocktail, esplorando combinazioni di ingredienti, liquori e aromi al fine di ottenere esperienze di gusto uniche e memorabili. Il mixologist può sperimentare con varie tecniche di infusione, macerazione, carbonazione, utilizzo di liquori artigianali e ingredienti freschi per aggiungere complessità e originalità ai suoi drink.

La mixology è diventata una forma d’arte e ha guadagnato molta popolarità negli ultimi anni, con bar e locali che si specializzano nell’offrire cocktail innovativi e di alta qualità. I mixologi spesso lavorano per creare bevande personalizzate per soddisfare i gusti e le preferenze dei loro clienti, dando vita a una varietà di esperienze sensoriali.

La sfida a ChatGPT nella mixology

Giovedì 13 luglio, presso lo spazio di Nonsolococktails a Milano, si è svolto un focus group dedicato ad approfondire un dibattito che quotidianamente presiede i trend topic, quello sull’AI e le sue ipotetiche modalità di utilizzo, analizzando in questo caso l’ambito della mixology. È stata infatti lanciata una sfida tra ChatGPT e bartender, con la partecipazione speciale di Andrea Maugeri, Bar Manager dell’esclusivo 10_11 (ten eleven), casual dining del nuovo hotel – destinazione Portrait Milano, di proprietà della Famiglia Ferragamo.

Io e i miei colleghi siamo stati suddivisi in 3 gruppi, ognuno dei quali aveva a disposizione 4 urne dove pescare altrettante parole ispirate ad aspetti rappresentativi di un cocktail, ovvero:

  • Tasso alcolometrico
  • Gusto
  • Tema/contesto
  • Categoria/dose di servizio

Attraverso le 4 parole estratte il gruppo ha composto una frase da sottoporre a ChatGPT con la richiesta di crearne una ricetta cocktail. L’output è stato infine elaborato seguendo due differenti strade: la prima con una preparazione letterale delle indicazioni dell’AI e la seconda attraverso una rivisitazione creativa del Bar Manager Andrea Maugeri, che ha aggiunto il suo tocco personale rispetto alle guidelines ricevute.

Ecco i tre drink oggetto del focus group e le due opzioni di realizzazione.

Esperimento 1: Ispirazione vintage al gusto umami

Parole estratte: Cocktail vintage, dal gusto umami, servito in coppa Martini, analcolico.

Output ChatGPT

Un cocktail vintage dal gusto umami servito in coppa Martini analcolico potrebbe essere un’opzione come il “Virgin Mary Martini” che combina il sapore umami del pomodoro con ingredienti alcolici come succo di pomodoro, succo di limone, salsa Worcestershire, salsa di peperoncino e condimenti vari.

Ricetta ChatGPT

  • 90 ml di succo di pomodoro
  • ​15 ml di succo di limone fresco
  • 1 cucchiaino di salsa Worcestershire
  • ​1 cucchiaino di salsa di peperoncino
  • ​Sale e pepe q.b. per condire
  • ​Cubetti di ghiaccio

​Puoi mescolare tutti gli ingredienti in uno shaker con ghiaccio e quindi versare il cocktail in una coppa Martini. Guarnisci a piacere con una fetta di limone o un gambo di sedano.

Può l'intelligenza artificiale sostituire un mixologist?, #Sfida all’AI nella mixology

Ricetta Bar Manager Andrea Maugeri

  • 2,5 cl succo di pomodoro
  • ​1 cl aceto di mele
  • ​1,5 cl zucchero
  • ​5 foglie basilico
  • ​Pepe

Può l'intelligenza artificiale sostituire un mixologist?, #Sfida all’AI nella mixology
La richiesta di realizzare un cocktail vintage con sapore umami, ha spinto sia AI che bartender nella direzione di realizzare esperimenti sul Virgin Bloody Mary, cocktail dall’aura leggendaria con protagonista il succo di pomodoro. Una ricetta che non incontra facilmente il gusto del grande pubblico e anche questo focus group non ha fatto eccezione.

Esperimento 2: Variazioni sul Daiquiri

Parole estratte: Cocktail tropicale, fruttato, che si ispira al Daiquiri, alcolico

Output ChatGPT

Un’opzione tropicale fruttata che si ispira al Daiquiri alcolico potrebbe essere un “Mango Daiquiri”. È fatto con rum bianco, succo di mango fresco, succo di lime e un tocco di sciroppo di zucchero per addolcire. Puoi anche aggiungere ghiaccio e frullare il tutto per ottenere una consistenza più fresca e cremosa.

Ricetta ChatGPT

  • 60 ml di rum bianco
  • ​60 ml di succo di mango fresco
  • ​Succo di 1 lime (circa 30 ml di succo di lime)
  • ​15 ml di sciroppo di zucchero
  • ​Ghiaccio

Può l'intelligenza artificiale sostituire un mixologist?, #Sfida all’AI nella mixology

Ricetta Bar Manager Andrea Maugeri

  • 4 cl Rum bianco
  • ​2 sciroppo di maracuja
  • 2,5 cl lime
  • 1 cl zenzero

Può l'intelligenza artificiale sostituire un mixologist?, #Sfida all’AI nella mixology

Radici cubane, appeal internazionale: il Daiquiri è stato il protagonista del secondo round tra intelligenza artificiale e bartender. L’impatto visivo dei cocktail realizzati da AI e Maugeri è risultata molto simile, di conseguenza la prima osservazione è che entrambe le creatività hanno lavorato seguendo le vibrazioni tropicali di questa preparazione, seppur con tecniche diverse: l’intelligenza artificiale ha proposto un frozen daiquiri con mango, mentre il bartender ha preferito la miscelazione shakerata, dato che l’opzione frozen non è trend attuale nel mondo mixology.

Esperimento 3: Margarita Made in Italy

Parole estratte: Cocktail Made in Italy, speziato, superalcolico, Margarita.

Output ChatGPT

Ecco una ricetta per un cocktail Made in Italy, speziato, super alcolico, servito in un bicchiere Margarita.
​Nome del cocktail: Italiano Speziato Margarita.

Ricetta ChatGPT

  • 45 ml di grappa
  • ​30 ml di liquore al caffè
  • ​15 ml di liquore alla vaniglia
  • ​15 ml di succo di limone
  • ​15 ml di sciroppo di zucchero (o a gusto)
  • ​1 cucchiaino di cannella in polvere
  • ​Ghiaccio
  • ​Fetta di arancia o scorza di limone per guarnire

Può l'intelligenza artificiale sostituire un mixologist?, #Sfida all’AI nella mixology

Ricetta Bar Manager Andrea Maugeri

  • 1,5 cl Tequila
  • 1,5 cl Aperol
  • ​1,5 cl Liquore Strega
  • ​1,5 cl Crema di Mezcal
  • ​20 cl succo di lime

Può l'intelligenza artificiale sostituire un mixologist?, #Sfida all’AI nella mixology
Le latitudini tropicali incontrano i profumi tricolore. Il brief del terzo cocktail oggetto di sfida è stato un Margarita speziato d’ispirazione Made in Italy. Un input molto originale che ha portato alla realizzazione di altrettanto curiosi twist su questo classico dal dna messicano. Entrambi gli “sfidanti”, uomo e macchina, hanno lavorato sulla variazione della ricetta inserendo ingredienti simbolo di italianità nel mondo: la proposta di ChatGPT è stata un mix di grappa, caffè e liquore alla vaniglia; mentre Andrea Maugeri ha optato per una variazione più raffinata con tequila, mezcal, l’italianissimo Aperol, la nota erbacea del Liquore Strega e succo di lime. Anche a livello estetico, il bartender ha scelto una coppa diversa e più contemporanea rispetto alla classica forma a y, ormai superata nell’attuale servizio al bar.

Man vs. Macchina: chi vince?

Le risutanze nel bicchiere sono state tutti per lo più disgustose. Se ne deduce che la macchina ha un’impostazione rigida e schematica nella risposta alle richieste, mentre come in tutte le arti, la differenza la fa la sensibilità dell’artista (o del mixologist in questo caso) capace di capire innanzitutto quali siano le esigenze della controparte, per poi creare uun qualcosa di equilibrato, bilanciato e attraente.

Per ora quindi diciamo che l’AI al momento non può sostituire l’umano in tutte le materie creative, a meno che a istruirla attraverso stringhe di testo lunghe e dettagliate ci sia un professionista nell’arte in questione.

“La differenza tra le preparazioni realizzate durante il focus group è data dal cuore del bartender”

Andrea Maugeri, Bar Manager