Lo squacquerone è un formaggio fresco tipico della Romagna, dal sapore delicato e dalla consistenza morbida e cremosa. La sua storia affonda le radici nella tradizione casearia romagnola, dove veniva prodotto nelle case contadine come formaggio “di recupero” utilizzando il latte in eccesso.

Storia e Tutela Le origini dello squacquerone risalgono al XIX secolo. Il nome deriva dal dialetto romagnolo “squaquarôn”, che significa “squagliato“, riferendosi alla sua consistenza quasi liquida. Tradizionalmente prodotto in ambito domestico, solo negli ultimi decenni ha avuto una diffusione commerciale più ampia.

Un importante riconoscimento è arrivato nel 2012, quando lo squacquerone ha ottenuto la certificazione DOP (Denominazione di Origine Protetta) dall’Unione Europea. La denominazione ufficiale “Squacquerone di Romagna DOP” garantisce che il formaggio sia prodotto secondo metodi tradizionali e in un’area geografica specifica, seguendo un disciplinare di produzione rigoroso.

Produzione Lo squacquerone DOP si ottiene da latte vaccino intero pastorizzato, proveniente esclusivamente da allevamenti situati nella zona di produzione. Al latte vengono aggiunti fermenti lattici e caglio. La coagulazione avviene in circa 8-10 ore. Successivamente, la cagliata viene rotta in grumi e lasciata riposare per favorire lo spurgo del siero. Il formaggio viene poi salato e confezionato, senza subire stagionatura.

Il disciplinare DOP prevede che la produzione avvenga nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e parte di quella di Bologna. Questo vincolo territoriale, insieme alle specifiche tecniche di lavorazione, garantisce l’autenticità e la qualità del prodotto.

Caratteristiche e utilizzo Di colore bianco madreperlaceo, lo squacquerone ha una consistenza molto morbida e spalmabile. Il sapore è dolce e delicato, con una leggera nota acidula. Si consuma fresco, entro pochi giorni dalla produzione.

In cucina, lo squacquerone trova molteplici impieghi. Come companatico, spalmato su piadina o crostini, come condimento per primi piatti, in particolare con pasta fresca, per farcire torte salate o rotoli di verdure oppure come ingrediente in dolci, per esempio la “torta allo squacquerone”

Abbinamenti Lo squacquerone si sposa bene con vini bianchi freschi e fruttati della Romagna, come l’Albana di Romagna DOCG secco o il Pagadebit di Romagna DOC. Per un contrasto interessante, si può provare l’abbinamento con un Sangiovese di Romagna DOC giovane.

Per quanto riguarda le bevande non alcoliche, una scelta tradizionale è l’acqua frizzante, che aiuta a pulire il palato dalla cremosità del formaggio. In alternativa, si può optare per un tè verde freddo o una limonata fatta in casa, che con la loro freschezza bilanciano la dolcezza dello squacquerone.

Lo squacquerone rappresenta un’eccellenza della gastronomia romagnola, versatile e apprezzato sia in preparazioni tradizionali che in ricette innovative. La sua produzione tutelata contribuisce a mantenere viva l’identità culinaria della regione, offrendo ai consumatori un prodotto genuino, dal gusto inconfondibile e di qualità garantita.