Nel vasto panorama della mixology internazionale, pochi cocktail riescono a catturare lo spirito autentico di una nazione come il Paloma. Questo drink messicano, il cui nome significa “colomba” in spagnolo, rappresenta una perfetta sintesi tra tradizione e freschezza, racchiudendo in sé tutta l’anima vibrante del Messico. Con la sua palette di sapori agrumati e la caratteristica effervescenza, il Paloma ha conquistato i palati di tutto il mondo, diventando secondo molti esperti il cocktail più consumato in Messico, superando persino la celebre Margarita.
La semplicità disarmante dei suoi ingredienti – tequila, lime e soda al pompelmo – nasconde una complessità gustativa che ha reso questo drink un’icona della cultura messicana, capace di trasportare chi lo assaggia direttamente sotto il sole cocente delle terre di Jalisco.
Le origini misteriose di un classico
La storia del Paloma è avvolta nel mistero, proprio come molti dei grandi classici della mixology. Nonostante la sua popolarità, la storia di questo cocktail non è nota, sappiamo solo che nasce con certezza in Messico, e le sue origini si perdono tra leggende e testimonianze contrastanti.
La leggenda più accreditata attribuisce la creazione del Paloma a Don Javier Delgado Corona, celebre bartender del bar La Capilla sito nella regione messicana di Jalisco, la stessa regione famosa per la produzione della tequila. Tuttavia, lui ha smentito più volte di esserne l’inventore, aggiungendo ulteriore mistero alla nascita di questo drink iconico.
Un elemento più concreto nella ricostruzione storica riguarda l’arrivo della soda al pompelmo Squirt in Messico. Nel 1955 in Messico iniziarono a commercializzare i prodotti Squirt, tra cui la soda al pompelmo, e questi prodotti venivano pubblicizzati per la preparazione di long cocktail anche a base di tequila. Questo periodo potrebbe coincidere con la nascita del Paloma come lo conosciamo oggi.
Le prime testimonianze scritte del cocktail risalgono agli anni ’90. Il primo è A Cook’s Tour to Mexico del 1997, dove l’autrice Nancy Zaslavsky parla di un Lazy Man’s Margarita, la cui ricetta è identica a quella del drink oggi noto come Paloma. Il nome “Paloma” compare per la prima volta nel libro “Cowboy Cocktails” del 2000, segnando l’inizio della sua diffusione internazionale.
La ricetta classica: semplicità perfetta
Il fascino del Paloma risiede nella sua semplicità estrema, che però richiede ingredienti di alta qualità per esprimere al meglio il suo carattere. La ricetta tradizionale è un esempio perfetto di come pochi elementi, sapientemente bilanciati, possano creare un’esperienza gustativa indimenticabile.
Ingredienti:
- 60 ml di tequila blanco 100% agave
- 15 ml di succo di lime fresco
- 120 ml di soda al pompelmo
- Sale grosso per il bordo del bicchiere
- Ghiaccio
- Spicchio di lime per guarnire
Preparazione:
- Preparate un bicchiere highball bagnando il bordo con una fettina di lime
- Intingete il bicchiere nel sale grosso per creare il caratteristico bordo salato
- Riempite il bicchiere con abbondante ghiaccio
- Versate la tequila e il succo di lime fresco
- Completate con la soda al pompelmo, mescolando delicatamente
- Guarnite con uno spicchio di lime
La chiave del successo sta nella qualità degli ingredienti: per quanto riguarda la tequila scegliere sempre un 100% agave, che garantisce una maggiore morbidezza e complessità aromatica rispetto ai prodotti meno pregiati. Il lime deve essere rigorosamente fresco, mentre per la soda al pompelmo si può optare per marchi tradizionali come Squirt o Jarritos, o utilizzare succo di pompelmo fresco diluito con acqua gassata.
Abbinamenti gastronomici: il matrimonio perfetto
Il Paloma, con il suo profilo gustativo fresco e agrumato, si rivela un compagno ideale per numerose preparazioni culinarie, specialmente quelle della tradizione messicana e mediterranea. La sua natura effervescente e l’equilibrio tra dolce, acido e salato lo rendono perfetto per accompagnare piatti caratterizzati da sapori intensi e speziati.
Gli abbinamenti classici vedono il Paloma protagonista degli aperitivi, dove la sua freschezza stimola l’appetito preparando il palato ai sapori che seguiranno. Si sposa magnificamente con antipasti a base di pesce crudo, come ceviche, tartare di tonno o crudo di ricciola, dove l’acidità del lime nel cocktail esalta la freschezza del pesce.
Per quanto riguarda i piatti principali, il Paloma trova la sua dimensione ideale accanto alla cucina messicana tradizionale: tacos di pesce, quesadillas, fajitas di pollo o manzo si abbinano perfettamente alla sua struttura agrumata. La presenza della tequila crea un ponte gustativo con i sapori speziati e piccanti tipici di questa cucina.
Non vanno trascurati gli abbinamenti con la cucina mediterranea: piatti a base di frutti di mare, insalate estive con agrumi, bruschette con pomodoro e basilico trovano nel Paloma un compagno rinfrescante che non sovrasta mai i sapori del cibo.
Il momento ideale per gustare un Paloma rimane comunque il tramonto estivo, quando la sua natura dissetante e il carattere conviviale lo rendono protagonista di aperitivi all’aperto, barbecue in giardino o cene informali tra amici, incarnando perfettamente lo spirito rilassato e festoso della cultura messicana.

Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.