Rosso come il mantello di un cardinale, elegante come la Roma degli anni Cinquanta, il Cardinale è molto più di un semplice aperitivo: è un frammento di storia italiana racchiuso in una coppa da cocktail. Questo drink, nato nella Capitale durante il periodo della Dolce Vita, ha finalmente conquistato il riconoscimento internazionale entrando nel 2024 nella prestigiosa lista IBA (International Bartenders Association), diventando il primo cocktail romano a ricevere questo onore.

Le origini romane di un cocktail leggendario

Il Cardinale sarebbe stato creato nel 1950, anno in cui il Pontefice Pio XII indisse il Giubileo Universale della Chiesa Cattolica, che avrebbe portato nella Capitale migliaia di fedeli da tutto il mondo. È in questo contesto di rinascita culturale e sociale che nasce la storia del nostro protagonista.

Il cocktail fu creato intorno al 1950 dal bartender Giovanni Raimondo al The Excelsior Hotel a Roma, uno dei luoghi più frequentati dalle autorità, dalle star del cinema e dall’alta borghesia capitolina. La leggenda narra che era solito riconciliarsi con la vita il noto cardinale tedesco Shumann, estimatore del Riesling della Mosella, che si faceva preparare un aperitivo personalizzato con gin, bitter Campari e vino riesling, arricchito con spezie come chiodi di garofano, cannella e buccia di limone.

Giovanni Raimondo, l’astuto bartender dell’Excelsior, propose al cardinale, probabilmente per velocizzare la ricetta, la versione francese, con il vermouth dry al posto del vino e delle spezie. Da quel momento il cocktail prese il nome di Cardinale e iniziò la sua diffusione, prima negli ambienti altolocati romani, poi negli Stati Uniti e infine in tutto il mondo.

Come racconta Luca Picchi nel suo libro Negroni Cocktail: Una Leggenda Italiana, il Cardinale è considerato il primo twist della storia sul Negroni, una versione più raffinata e meno aggressiva del celebre aperitivo fiorentino. Si tratta di un cocktail di origine presumibilmente laziale, che si è largamente diffuso in tutto il territorio italiano a partire dagli anni 1960, soprattutto al Centro e al Sud.

La ricetta classica del Cardinale

La ricetta ufficiale IBA del Cardinale, inserita nel manuale a pagina 204, prevede una preparazione elegante e rigorosa che esalta l’equilibrio tra i tre ingredienti principali:

Ingredienti:

  • 40 ml di Gin London Dry
  • 20 ml di Vermouth Dry
  • 10 ml di Bitter Campari
  • Twist di limone per la decorazione

Preparazione: Versare tutti gli ingredienti in un mixing glass con cubetti di ghiaccio, mescolare bene e filtrare in una coppa da cocktail raffreddata. Completare con un elegante twist di limone che rilascia i suoi oli essenziali sulla superficie del drink.

La ricetta originale degli anni Cinquanta prevedeva tre parti uguali di gin, riesling e bitter, ma l’evoluzione ha portato alla versione attuale che privilegia il gin come ingrediente principale, bilanciato dalla secchezza del vermouth e dall’amarezza caratteristica del Campari.

Il segreto sta nella tecnica di preparazione: il Cardinale non si shaka ma si mescola delicatamente nel mixing glass, preservando la struttura degli ingredienti e ottenendo una texture setosa che accarezza il palato. La temperatura di servizio è fondamentale: la coppa deve essere ghiacciata per esaltare la freschezza del drink.

Abbinamenti gastronomici e momenti di degustazione

Il Cardinale si rivela un aperitivo versatile che sa adattarsi a diverse situazioni conviviali. La sua eleganza lo rende perfetto per occasioni raffinate, mentre il suo equilibrio gustativo permette abbinamenti interessanti con la cucina italiana.

Antipasti classici come olive ascolane, supplì romani e crostini con fegatini si sposano magnificamente con la complessità aromatica del cocktail. La componente amara del Campari stimola l’appetito, mentre la secchezza del vermouth pulisce il palato preparandolo ai sapori successivi.

Per un aperitivo gourmet, il Cardinale accompagna perfettamente formaggi stagionati come il Parmigiano Reggiano 24 mesi o il Pecorino Romano, creando un contrasto interessante tra la sapidità del formaggio e l’amarezza elegante del drink. Anche i salumi di qualità, dal prosciutto di Parma alla mortadella di Bologna, trovano nel Cardinale un compagno ideale.

I piatti di mare leggeri, come crudo di ricciola o tartare di tonno, si esaltano con questo cocktail che non copre mai i sapori ma li accompagna con discrezione. Anche i primi piatti della tradizione romana, dalla carbonara all’amatriciana, possono trovare nel Cardinale un preludio perfetto che prepara il palato ai sapori intensi della cucina capitolina.

Il momento ideale per gustare un Cardinale è durante il tramonto romano, quando la luce dorata della Città Eterna si riflette nel colore rubino del drink, creando un’atmosfera magica che richiama i fasti della Dolce Vita. Un rituale che trasforma ogni sorso in un viaggio nel tempo, tra le strade di una Roma che sapeva vivere con stile ed eleganza.