Tra i grandi classici della mixology mondiale, l’Hanky Panky occupa un posto d’onore non solo per la sua ricetta equilibrata e raffinata, ma soprattutto per essere stato creato da una figura leggendaria del bartending femminile. Dal 2020 fa parte della lista dei cocktail riconosciuti ufficialmente dall’IBA, confermando la sua importanza nel panorama internazionale della cocktaileria. Questo drink rappresenta molto più di una semplice miscela di ingredienti: è un simbolo di innovazione e determinazione, nato dall’ingegno di una pioniera che ha saputo lasciare un segno indelebile nell’arte del bere miscelato.
La pioniera dietro al mito: Ada Coleman
La storia dell’Hanky Panky è indissolubilmente legata al nome di Ada Coleman, conosciuta affettuosamente come “Coley”, la prima, ed è tutt’ora, l’unica head-bartender donna dell’American Bar del Savoy Hotel di Londra. Ada Coleman lavorò dal 1903 al 1926 presso il prestigioso albergo londinese, diventando una delle figure più rispettate e innovative del settore.
Coleman è nata nel 1875, figlia di uno steward a Rupert D’Oyly Carte, e la sua carriera iniziò in circostanze particolari. Quando suo padre morì, D’Oyly Carte le offrì una posizione presso uno dei suoi hotel, aprendo così la strada a quello che sarebbe diventato un percorso professionale straordinario. Per ventitré anni, Ada Coleman ha rappresentato un’eccezione assoluta in un mondo dominato dagli uomini, dimostrando competenza tecnica e creatività senza pari.
La sua influenza nel mondo del bartending va ben oltre la creazione dell’Hanky Panky: Coleman è stata mentore di Harry Craddock, il leggendario bartender autore del celebre “The Savoy Cocktail Book”, contribuendo così a formare una delle figure più importanti nella storia della mixology moderna.
La nascita di un’icona: la storia del cocktail
L’Hanky Panky vide la luce nei primi anni del Novecento all’interno del prestigioso American Bar del Savoy Hotel. Coleman created the cocktail for Sir Charles Hawtrey, a celebrated actor who visited the bar, figura teatrale di spicco dell’epoca. La genesi del cocktail è raccontata dalla stessa Coleman in un’intervista al “The People Newspaper” nel 1925, dove ricorda come l’attore si presentasse al bar chiedendo: “Coley, I am tired. Give me something with a bit of punch in it.”
Fu proprio per soddisfare questa richiesta che Ada Coleman sperimentò una nuova combinazione, partendo dalla base di un Sweet Martini ma aggiungendo un ingrediente segreto che avrebbe fatto la differenza: il Fernet-Branca. As the story goes, he asked for a drink with a punch. Coleman served him this fine number, leading him to exclaim “By Jove! That is the real hanky-panky!” The name stuck.
Il nome del cocktail nasce quindi dall’esclamazione entusiasta dell’attore Charles Hawtrey, che rimase conquistato dal sapore deciso e dalla complessità aromatica della creazione di Coleman. L’espressione “hanky-panky”, che in inglese può indicare qualcosa di malizioso o intrigante, si rivelò perfetta per descrivere questo drink dal carattere inaspettato e seducente.
La ricetta classica: equilibrio e complessità
L’Hanky Panky rappresenta una sublime evoluzione del classico Sweet Martini, distinguendosene per l’aggiunta sapiente del Fernet-Branca che conferisce al drink una personalità unica e inconfondibile. L’ingrediente segreto di Coley era il Fernet-Branca, un amaro digestivo italiano. Aggiungendo un paio di spruzzi di questo elisir a base di erbe, lo ha trasformato in una bevanda completamente nuova.
Ingredienti per l’Hanky Panky classico:
- 45 ml di London Dry Gin
- 45 ml di Vermouth Rosso dolce
- 2 dash di Fernet-Branca
- Twist di scorza d’arancia per la decorazione
Preparazione: La tecnica di preparazione richiede precisione e delicatezza. Si versano tutti gli ingredienti in un mixing glass precedentemente raffreddato, si aggiunge ghiaccio a cubetti e si mescola dolcemente con un bar spoon per circa 20-30 secondi, fino a quando il cocktail non risulta perfettamente amalgamato e raffreddato. Si filtra quindi in una coppetta cocktail precedentemente ghiacciata e si completa con un twist di scorza d’arancia, esprimendo gli oli essenziali della buccia sulla superficie del drink.
La magia dell’Hanky Panky risiede nell’equilibrio perfetto tra i suoi componenti: il gin apporta la sua struttura botanica e la sua forza alcolica, il vermouth rosso dolce contribuisce con la sua ricchezza aromatica e la sua rotondità, mentre il Fernet-Branca introduce note amare e speziate che rendono il cocktail complesso e memorabile. Il risultato è un drink dal colore ambrato intenso, con un bouquet aromatico che spazia dalle note erbacee del gin alle sfumature balsamiche del Fernet-Branca.
Abbinamenti: quando l’arte del bere incontra il gusto
L’Hanky Panky, con il suo profilo gustativo articolato e la sua personalità decisa, si presta a diversi abbinamenti gastronomici che possono esaltarne le caratteristiche organolettiche. Si tratta di una bevanda alcolica dal gusto intenso e speziato, perfetta per essere gustata durante le serate invernali, il che ne fa un compagno ideale per momenti di convivialità raffinata.
Antipasti e stuzzichini: L’amaro del Fernet-Branca e la complessità del vermouth si sposano magnificamente con formaggi stagionati come il Parmigiano Reggiano 24 mesi o il Pecorino di Pienza. Ottimo anche con salumi di alta qualità, particolare il prosciutto di Parma tagliato sottile, che bilancia la sapidità con la dolcezza del vermouth. Gli olive ascolane rappresentano un abbinamento territoriale interessante, dove la frittura contrasta piacevolmente con le note amare del cocktail.
Primi piatti: La struttura dell’Hanky Panky permette abbinamenti audaci con primi piatti dal sapore marcato. Risotti alle erbe aromatiche o ai funghi porcini trovano nel cocktail un compagno che non sovrasta ma accompagna, grazie alle note erbacee condivise. Anche paste con sughi a base di ragù di selvaggina o con tartufo nero possono creare accostamenti di grande interesse.
Dolci: Sorprendentemente, l’Hanky Panky si abbina splendidamente con la cioccolata fondente ad alta percentuale di cacao, dove l’amaro del Fernet-Branca dialoga con quello del cacao, mentre il vermouth dolce funge da ponte armonico. Anche crostate alla marmellata di arance amare rappresentano un finale perfetto per una cena, dove gli agrumi del twist si rispecchiano nella confettura.
L’Hanky Panky non è solo un cocktail: è un pezzo di storia che continua a vivere nei bicchieri di tutto il mondo, testimonianza dell’ingegno e della passione di Ada Coleman. La sua presenza nella lista IBA ne certifica l’importanza mondiale, mentre il suo sapore inconfondibile continua a conquistare nuove generazioni di appassionati, confermando che i grandi classici non invecchiano mai.

Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.