Castello Sonnino è una delle poche dimore storiche ancora intatte e abitate in Toscana.

Il Castello precedentemente apparteneva ai Machiavelli, fu acquistato dal Barone Isacco Sonnino all’inizio del XIX secolo. È composto da diverse strutture architettoniche, dove le parti più antiche sono la Torre del XIII secolo e la Cappella (ora integrato negli appartamenti del castello). L’edificio principale, la “Villa”, datata del XVI secolo, contiene ancora gli archivi storici del Primo Ministro, il Barone Sidney Sonnino con tutti i documenti riguardanti la prima guerra mondiale, il Trattato di Versailles e la sua Biblioteca.

Sidney Sonnino fu uno dei più autorevoli esponenti liberali italiani, attivo durante tutto il periodo dell’ unificazione. Nel 1893 fu ministro delle Finanze e due volte Primo Ministro (1906 e 1909-1910). Ha scritto saggi e articoli e fondato il quotidiano “Il Giornale d’Italia”. Fu ministro degli Esteri e firmò il Patto di Londra e il Trattato di Pace di Versailles. Grande riformatore liberale e attento al sistema agricolo, fu anche un giornalista di spicco, convinto sostenitore del suffragio universale.

LA RINASCITA DI CASTELLO SONNINO

La rinascita di Castello Sonnino, la sua storia moderna, inizia nel 1987con l’arrivo del Barone Alessandro e della Baronessa Caterina de Renzis Sonnino.

Siamo quasi a primavera, Alessandro e Caterina prossimi alle nozze, in dolce attesa della primogenita Virginia. Quasi per gioco decidono di visitare questo possedimento di famiglia. Entrano dall’ala est della Villa, da una porta scricchiolante. Un silenzio profondo prepara i visitatori alla scoperta, la porta si apre e il buio li inghiotte. A tastoni per non cadere si fanno strada a fatica, tanti gli oggetti sui quali si inciampa, gli occhi a scrutare quell’aria umida e polverosa, le orecchie ovattate da un silenzio rimbombante. Alessandro rimane indietro e Caterina impaziente avanza, ma ad un certo punto inciampa. Per sostenersi dalla caduta si aggrappa alla prima cosa che trova difronte a se: erano dei legni che tappavano una enorme finestra. Cadono ma lei rimane in piedi. Un varco di luce si fa strada nella stanza, rivelandone i profili nobiliari di una storia vissuta, pronta per essere riscoperta. In quel momento, Caterina, si trova innanzi a uno di quei grandi sentimenti femminili che illuminano d’ un bello rarissimo ogni oscurità. Si volta verso Alessandro e dice: «questo è un bel luogo per crescere una famiglia».

L’ estate che seguì fu la metafora di un amore profondo che cresce e si rinforza ogni giorno nell’ impegno di un sogno. Inizia così la riscoperta di quel patrimonio culturale incredibile che è oggi uno dei più grandi archivi storici privati e contemporaneamente la manutenzione e conservazione dell’intera struttura. Alessandro prende in mano la gestione della produzione di vino, che non è mai stata interrotta a Castello Sonnino, dal1500. Preziose le consultazioni e i numerosi viaggi in Francia dal caro amico Eric de Rothschild di Chateau Lafite. Dagli incontri tra i due, nasce l’amore di Alessandro per il Merlot, che si appresta ad impiantare a Montespertoli e la consapevolezza dell’importanza della ventilazione e strutturazione della barricaia. Contemporaneamente, Caterina, assecondando l’inclinazione personale innata, si occupa del grande patrimonio artistico della casa. Ogni stanza rivelava mano a mano un’eleganza sobria, di finissima ricerca, di un gusto educato alle cose dell’arte, alle delicatezze del colore.

MONTESPERTOLI DOCG

Montespertoli è un posto strategico a quasi 300 metri di altitudine sul livello del mare, da una parte abbiamo la valle che conduce al fiume Pesa(Val di Pesa), dall’altra la valle del fiume Elsa (Val d’Elsa). La campagna che circonda la città offre paesaggi da cartolina: un susseguirsi di dolci colline ricoperte di vigneti ed olivi, con strade sterrate delineate da file di alberi di cipresso.

Si trova lungo la Via Volterrana che si collega alla Via Francigena, tratta divenuta famosa durante il medioevo per i pellegrinaggi cristiani di tutto il mondo. Grazie alla sua posizione la città è da sempre in contatto con i maggiori centri della Toscana, soprattutto con Firenze dalla quale dista solo 20 chilometri.

È nel cuore del Chianti e ne costituisce una delle più piccole DOCG, ma possiede una delle superfici più densamente vitate in Toscana. Un territorio che è sempre stato vocato per la produzione vinicola; ne è testimonianza la vinsantaia del Castello, risalente al 1500.

Castello Sonnino è l ’azienda più antica del territorio. Da oltre due secoli, la famiglia Sonnino produce vini e oli extra vergini di oliva di notevole carattere, su di una estensione di150 ettari di cui 40 vitati. È proprio nei sotterranei del Castello che nasce il vino, e lì, rinasce la storia che ogni anno si sussegue nelle stagioni e viene suggellato dalla produzione di questo vino pregiato.

LEONE DE RENZIS SONNINO

«I miei primi ricordi di infanzia sono legati al vino, quando per scherzo mio padre mi faceva assaggiare una puntina del vino che aveva nel bicchiere. I momenti di degustazione comparativa erano sacri, calava un’atmosfera accademica in casa, ma a me era permesso assistere perché quella sarebbe stata la mia strada».

, #Castello Sonnino: una storia di eccellenza italiana

Leone è il produttore di Castello Sonnino, classe 1993, nato a Montespertoli; svolge i suoi studi in Inghilterra e Svizzera, successivamente viaggia per lavoro tra America e Hong Kong. Una formazione poliedrica in vari settori di business. Succede al padre nella gestione aziendale del vino, mantenendone però il focus: sulla freschezza, eleganza e bevibilità. Ma da giovane esperto, pone un accento anche sulla struttura e sofisticatezza.

IL VINO

«A Castello Sonnino cerchiamo di esprimere un’idea e un territorio attraverso il nostro vino. Non riducibile ad un tipo o una marca, lo consideriamo un individuo. Ogni gusto ne è la firma, inimitabile, di un luogo e delle sue tradizioni». Leone De Renzis Sonnino. La produzione per un totale di 150.000 bottiglie, si divide in: Sangiovese, Canaiolo, Trebbiano, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah, Malbec.

INFORMAZIONI TECNICHE

ENOLOGO: Renato Laconi

CARATTERISTICHE DEL TERRENO: medio impasto con prevalenza di argilla e calcare. La genesi dei terreni risale all’epoca pliocenica, tra 3.6 e 2.6 milioni di anni fa. Si tratta di terreni di formazione piuttosto recente di origine marina; a conferma della presenza del mare si possono riscontrare numerosi fossili marini e foraminiferi (protozoi fossili). I terreni della zona presentano una tessitura tendenzialmente franca, quindi le 3 classi tessiturali si presentano equamente ripartite. Si tratta di terreni piuttosto profondi e fertili con una buona dotazione sia di macro che di microelementi, che rappresentano un ambiente ideale per la coltivazione della vite. Questa tipologia di terreni conferisce una buona vigoria alle piante e quindi diventano fondamentali le pratiche colturali per ottenere un buon equilibrio vegeto produttivo delle viti.

  • TIPO DI ALLEVAMENTO: cordone speronato e guyot.
  • ETÀ DELLE VIGNE: range che va dal 1973 al 2017.
  • DATA DI FONDAZIONE DELL’AZIENDA: fattoria operativa dal 1530, marchio commerciale attuale fondato nel 1987.
  • SUPERFICIE TOTALE ED EVENTUALE RIPARTIZIONE: 150 ettari di cui 40 vitati, 15 oliveta, 40seminativo per grani antichi, 52 di bosco e 3 di lago.
  • TIPO DI VITIGNI COLTIVATI: Sangiovese, Canaiolo, Trebbiano, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah, Malbec.
  • NUMERO DI BOTTIGLIE PRODOTTE ANNUALMENTE: 150.000