Sono passati 12 anni da quando a Milano in zona Navigli, nasceva il primo Temakinho, locale nel quale le tradizioni giapponesi s’intrecciano con le vivaci influenze brasiliane.
Entrare in un ristorante Temakinho significa immergersi in un ambiente festoso e colorato, dove ogni dettaglio, dai piatti accuratamente preparati alle decorazioni vivaci, contribuisce a creare un’atmosfera accogliente e gioiosa. Il menu, un connubio di preparazioni della cucina nikkei calata nell’esuberanza brasiliana, sorprende e soddisfa anche i palati più esigenti. Un viaggio culinario che delizia il palato e l’anima.
Con un’attenzione maniacale per la qualità degli ingredienti e un impegno verso la sostenibilità, quella che con all’attivo 14 ristoranti è diventata un catena, ha conquistato il cuore degli appassionati di cucina in diverse città italiane ed europee.
Ma crescendo, spesso si perde parte della spontaneità che contraddistingue la gioventù. Ed è per questo che Temakinho ha deciso di guardare alla storia che l’ha fatta maturare in questi anni e fare un passo indietro per cercare di consolidare i tratti distintivi e lavorare ancora più assiduamente sui propri valori.
Da sempre la qualità a tutto tondo è stata un punto fisso di questo ristorante. Qualità che nell’ambito della ristorazione, e in particolar modo per quella che lavora con materie prime crude, passa per la selezione delle materie prime top di gamma e gli alti standard di igienico-sanitari delle lavorazioni e delle preparazioni. Vista la nota e controversa situazione dell’allevamento intensivo dei salmoni, si è scelto quindi immediatamente di affidarsi esclusivamente ad un unico fornitore di salmone norvegese che mette in campo moderne tecniche di allevamento e cura del pesce senza l’uso di fitofarmaci. Manipolare pesce crudo non è banale, quindi le preparazioni sono tutte effettuate in una cucina centrale dove il personale maneggia le materie prime a basse temperature così da, oltre che preservarne proprietà organolettiche e nutritive, assicurare il massimo standard di igienico-sanitario dei piatti serviti.
Il ritorno alle origini, passa anche per la promozione di un’alimentazione ancora più sostenibile e nutrizionalmente equilibrata, integrando la proposta a base ittica con l’introduzione di piatti e materie prime plant-based: ne sono un esempio la sostituzione del formaggio spalmabile a base di latte con uno a vegetale, l’utilizzo di verdure in base alla stagionalità e di funghi shitake e shimeji, dalle rilevanti proprietà nutritive.
La qualità dell’offerta passa anche per le emozioni che si provano nel frequentare i locali Temakinho, ognuno con la sua impronta distintiva nell’arredamento che rende la permanenza piacevole e gioiosa. Con l’aggiunta di un programma di intrattenimento continuativo rende il momento del desinare conviviale, con delizia dello spirito.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.