“Immaginate un mondo in cui tutti possono avere libero accesso alla conoscenza“: con questa promessa nel gennaio 2001 Jimmy Wales dà il via alla ventennale storia di Wikipedia, l’enciclopedia partecipativa online. Oggi, con oltre 50 milioni di articoli e circa 250 mila voci create ogni mese, Wikipedia è di fatto la più ampia riserva di fonti di ogni tempo, in grado di toccare tutte le aree e gli interessi della nostra vita quotidiana.
Un sogno, quello di democratizzare la produzione di conoscenza, monopolizzata per millenni dalle élite, che diventa realtà permettendo a chiunque di intervenire per arricchire la piattaforma, senza barriere legate ad estrazione sociale o possesso di titoli di studio.
Ma è davvero così? La promessa di una “cultura universale” è stata davvero mantenuta?
A sollevare la questione è il documentario “Wikipedia: la conoscenza è per tutti?“, il documentario di 52 minuti di Jascha Hannover e Lorenza Castella (Germania, 2020) che proprio in occasione dei vent’anni di Wikipedia arriva su Arte in Italiano (arte.tv/it), disponibile gratuitamente in streaming e sottotitolato in italiano.
Il documentario mostra luci e ombre dell’enciclopedia online, grazie alle testimonianze di molti Wikipediani, contributori anonimi provenienti da tutto il mondo, e alle interviste a Jimmy Wales e Larry Sanger, fondatori del sito, che raccontano l’entusiasmo con cui il progetto aveva preso il via nel 2001. Eppure, oggi, proprio Sanger è uno dei maggiori critici di Wikipedia.
Cosa è successo? Dall’anonimato dietro il quale si celano i contributori alla necessità di avere amministratori per gestire e verificare i contenuti e gli utenti, dalla guerra delle modifiche al caso della Wikipedia in cebuano (le cui voci sono state per la maggior parte create dai bot), fino ad arrivare alla rimozione del blocco di Wikipedia in Turchia, ritenuto incostituzionale dalla Corte Costituzionale turca: il documentario è un vero e proprio viaggio tra le pagine dell’enciclopedia online, che si fa specchio della società contemporanea. Ne emerge come la democratizzazione della conoscenza sia in realtà ancora limitata a determinate aree geografiche: Wikipedia, pur affermandosi neutrale, restituisce una visione eurocentrica, in cui le donne e gli uomini dei paesi del sud del mondo sono sottorappresentati.
Una società che però è in continua trasformazione: Wikipedia viene modificata 350 volte al minuto e questo significa che ogni singolo minuto abbiamo 350 opportunità per cambiare il nostro modo di guardare il mondo.
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