Come primo passo da combattere, parlando di menopausa, c’è innanzitutto l’accezione negativa che troppo spesso si associa a questa tappa della vita delle donne: già dal nome “menopausa” si ha l’impressione di qualcosa di negativo – “meno”. Occorre sfatare il mito che la menopausa sia una malattia o un fenomeno che priva di qualcosa le donne – può essere anzi un periodo pieno di opportunità e di riscoperte per la donna – una “seconda primavera” come è infatti conosciuta dalla medicina cinese: un momento di ridefinizione e di rinascita.

Ancora oggi, infatti, la menopausa viene vista con sospetto e vissuta come una fase delicata e traumatica per le donne; il tema suscita imbarazzo, se non addirittura vergogna, e ciò si può ricondurre soprattutto alla mancanza di informazioni corrette e di una concreta consapevolezza sull’argomento.

Proprio per questo Essity, azienda multinazionale leader nei settori dell’igiene e della salute, nota per i suoi brand TENA, Nuvenia, Tempo, Tork, Demak’Up, Libero, Leukoplast, Jobst e Actimove, è da sempre al fianco delle donne per sostenerle attraverso prodotti specifici e campagne educative, con l’obiettivo di affrontare la mancanza di educazione sull’argomento attraverso un dialogo aperto e trasparente nella società.

Nel 2023 Essity ha realizzato una ricerca* in Italia che ha coinvolto circa 500 donne (18+ anni) non ancora in menopausa, per indagare la loro consapevolezza sul tema a 360°: il concetto di “perimenopausa”, i sintomi, l’età in cui si entra in menopausa, i tabù e i falsi miti.

I dati più significativi emersi sono relativi proprio alla scarsa conoscenza del periodo definito “perimenopausa”, la fase di transizione che il corpo attraversa per arrivare alla menopausa, in cui si iniziano ad avvertire i primi sintomi, perché l’ovulazione si interrompe e le mestruazioni diventano irregolari: oltre il 60% del campione non ne è a conoscenza.

Questo dato fa riflettere soprattutto considerando che, a livello mondiale, entro il 2030 ci saranno circa 1,2 miliardi di donne in età menopausale e quindi perimenopausale, ma un dialogo per creare maggiore conoscenza ancora non si è creato: il 44% delle donne intervistate ritiene infatti che non ci sia abbastanza consapevolezza sulla menopausa da parte del grande pubblico, mentre il 46% pensa che una certa consapevolezza ci sia ma che occorra fare di più.

Dati confermati anche dalla ricerca internazionale realizzata da TENA*, che rivela come le donne siano alla ricerca di informazioni e condivisione e, allo stesso tempo, prigioniere di uno stereotipo negativo:

  • il 71% delle intervistate dichiara che gli aspetti positivi non vengono mai riconosciuti;
  • 1 donna su 3 si è sentita completamente sola affrontando questa fase;
  • Oltre il 70% non ne parla con il proprio partner.

Ma non è il caso di vedere tutto nero, la menopausa non è un’esperienza totalmente negativa. Infatti, fra le donne in menopausa e perimenopausa, sei su dieci (il 60%) dicono che in questa fase della vita ci sono anche aspetti positivi. Il 77% delle intervistate afferma che dire addio alle mestruazioni è un indiscutibile vantaggio, mentre quasi la metà del totale (il 48%) dichiara che l’uscita dalla sindrome premestruale (PSM) e la fine del timore di gravidanze impreviste sono altri cambiamenti positivi.

La ricerca TENA è all’origine della campagna #UltimaMenopausaDaSola, nata per stimolare la conversazione intergenerazionale sul tema, liberare le donne dagli stereotipi negativi di questa naturale fase della vita e debellare i tabù che per anni hanno reso impossibile parlarne senza vergogna. Per promuovere la campagna sono state coinvolte varie esperte, dottoresse tra cui sessuologhe, psicologhe, endocrinologhe, geriatre e – ormai star dei social – la ginecologa Monica Calcagni.

“La menopausa non è una malattia, ma è un periodo fisiologico nella vita di una donna, come lo sono le mestruazioni o un’eventuale gravidanza, che però sono vissute invece in maniera consapevole. Tra le mie pazienti e le mie follower percepisco che vergogna e disinformazione sono ancora molto diffusi”ha commentato Monica Calcagni, ginecologa e divulgatrice scientifica. “È importante ricordare che perdiamo la capacità di riprodurci, ma non la capacità di essere, e guadagniamo libertà! Siamo ormai in una fase della vita dove possiamo gestire meglio il nostro tempo, il nostro corpo e il nostro futuro”.

Oltre alla ricerca, TENA ha realizzato una guida alla conversazione per incoraggiare le donne di generazioni diverse a confrontarsi sulla menopausa. Con il titolo Le Infrequenti Domande Sulla Menopausa, questo progetto si presenta come l’opposto della tipica ricerca Google sull’argomento, solitamente caratterizzata da contenuti di tipo clinico e privi di empatia. Infatti, mette in luce l’importanza di una conversazione fra diverse generazioni grazie a delle “pillole di saggezza” raccolte fra le donne che hanno già attraversato la menopausa e ai consigli, le “dritte” e i suggerimenti che esse vorrebbero passare alle generazioni di donne che arriveranno dopo di loro a questa fase della vita.

Infrequenti domande sulla menopausa sono state fatte anche alle protagoniste dell’esperimento sociale “Mamma com’è la Menopausa?” condotto in Italia per spingere lo scambio intergenerazionale sul tema: uno degli strumenti più importanti per combattere la disinformazione e scardinare i falsi miti: 5 coppie di donne, madri, figlie e sorelle, davanti alle telecamere per una conversazione senza tabù e senza filtri.

Parte centrale della campagna di TENA è stato il cortometraggio #UltimaMenopausaDaSola trasmesso in TV e online quest’anno, con l’obiettivo di abbattere tabù e stereotipi, per raccontare la realtà della menopausa in tutte le sue sfaccettature, che raramente vengono mostrate sul grande schermo: sbalzi d’umore ma anche vicinanza con i propri cari, vampate di calore, secchezza vaginale ma anche sessualità soddisfacente, perdite urinarie ma anche esercizi riabilitativi del pavimento pelvico… e messaggi positivi perché “poi finisce. E ti senti te stessa più di prima”.