Si è ufficialmente aperta la stagione dei matrimoni e, dopo un triennio difficile a causa della pandemia, gli italiani tornano a organizzare le loro cerimonie in grande stile e a investire sui banchetti nuziali.È quanto emerge dall’Osservatorio Matrimoni 2023 di ProntoPro, il marketplace di riferimento per i servizi professionali che mette in contatto domanda e offerta, che nei primi mesi del 2023 (tra gennaio e aprile) ha registrato un +80% di richieste per servizi legati al matrimonio rispetto allo stesso periodo del 2022.
Il settore è dunque in ripresa, dopo un calo di richieste tra il 2019 e il 2020 del 35% e di un ulteriore 22% tra il 2020 e il 2021; nel 2022 i numeri — seppure si registrasse un +45% rispetto al 2021 — non recuperavano il gap pre pandemia, con un -27% in confronto al 2019.
Tuttavia, parallelamente alla crescita delle richieste per i professionisti del settore, si registra anche un importante aumento dei costi per l’organizzazione del matrimonio, saliti del 20-30% rispetto al periodo pre-pandemia, soprattutto a causa del costo delle materie prime. Come spiegano i Wedding Planner iscritti a ProntoPro.it, appena riaperta la possibilità di sposarsi e di celebrare con banchetto tra amici e parenti, molti fornitori di servizi matrimoniali hanno applicato tariffe agevolate per spingere la ripartenza del settore, ma l’aumento del costo delle materie prime ha presto reso necessario un adeguamento dei preventivi, soprattutto di ristoratori, catering, fioristi.
Matrimonio oggi: ok, il prezzo è giusto?
Ciò nonostante, la maggior parte delle coppie nel 2023 si orienta su un matrimonio “Standard” (65%), tipologia di cerimonia che registra una crescita di 14 punti percentuali dal 2019. Il prezzo in questo caso, svela ProntoPro che ha studiato i preventivi stilati negli ultimi 12 mesi dai professionisti del settore1, si aggira sui 20.000 euro, considerando 100 invitati e i costi di tutti i professionisti che contribuiscono all’organizzazione della giornata, come wedding planner, catering, fiorista, fotografi e videomaker, DJ e gruppi musicali (escludendo i costi degli abiti degli sposi, delle partecipazioni e delle bomboniere).
La cerimonia “Essenziale“, che oggi ha un prezzo stimato tra i 10.000 e i 13.000 euro, nel 2019 veniva scelta dal 16% degli sposi e aveva raggiunto il 37% di preferenze nel 2022: ora il trend sembra essersi ridimensionato e il matrimonio “low cost” viene richiesto dal 21% delle coppie. In questo caso si deve considerare un taglio sul numero degli invitati, che si aggira generalmente fra le 30-50 persone al massimo, e sulla location del banchetto, a prevalenza orientata su agriturismi.
Calano anche le richieste per l’opzione Premium, che si aggira sui 35.000 euro, scelta dal 26% delle coppie nel 2019 e dal 14% nel 2023. Il matrimonio di “Lusso“, per il quale bisogna prevedere un investimento dai 45.000 euro in su, sembra quasi scomparso dalle esigenze delle coppie che decidono di rivolgersi a ProntoPro: è richiesto solo dall’1% degli utenti nel 2023 (contro il 7% del periodo pre-pandemia).
A livello regionale, umbri (43%) e laziali (31%) sono più orientati alla proposta Essenziale (low cost), mentre la percentuale più alta di coppie che chiedono un matrimonio di lusso, rispetto alla media nazionale che si attesta sull’1%, si trova in Puglia, dove il 9% delle coppie sceglie questo tipo di cerimonia. Seguono Campania (5,6%) e Lombardia (4%).
Invitati: piacciono i matrimoni intimi, ma alcune regioni puntano sui grandi numeri
Guardando i dati sul numero degli ospiti, oggi in Italia quasi 1 coppia su 2 (47%) invita tra le 50 e le 100 persone, una tendenza in crescita di 11 punti percentuali rispetto al pre-pandemia. Mentre, sempre nel 2019, il 32% delle coppie segnalava l’esigenza di invitare tra i 100-150 partecipanti, percentuale ora calata al 16%. È salito invece di 18 punti percentuali rispetto a quattro anni fa il numero di coppie che limitano le celebrazioni a meno di 50 invitati (30%).
La Campania in questo caso si distingue dalla media nazionale per un 31,5% di sposi e spose che invitano 100-150 tra amici e parenti, mentre ProntoPro rileva che in Umbria, Puglia e Sardegna tra il 13 e il 20% di coppie predilige un matrimonio con 150-200 invitati, laddove la percentuale a livello nazionale è solo del 2%.
ll fotografo è il professionista più cercato, ma cresce la domanda di Wedding planner
Per quanto riguarda i servizi più richiesti nel 2023 tramite ProntoPro, nella TOP 3 spiccano: Fotografo (27,6%), Musica per matrimonio (14,6%) e Wedding planner (14,1%). L’interesse per la figura dell’organizzatore di matrimoni, in particolare, è sempre più in crescita: dal 2019 ad oggi le richieste sono salite di 7 punti percentuali. Guardando alla TOP 10, l’affitto della location è invece il servizio con maggiore calo di richieste: primo in classifica nel 2019 e 2020, nel 2023 è sceso all’ottavo posto (4,4%).
Rito civile per quasi una coppia su due
Tra chi cerca online i migliori fornitori per l’organizzazione del proprio matrimonio, il rito civile è cresciuto negli ultimi anni: veniva richiesto nel 2019 dal 29% delle coppie, ora invece le domande si attestano al 44%. Esiste, nota ProntoPro, anche una fetta di coppie che opta per la cerimonia simbolica (il 13% nel 2023), un rito che permette di scegliere location, celebrante, testo della celebrazione, ma che non ha alcun valore ufficiale. A livello nazionale cala, invece, il matrimonio in chiesa: dal 64% delle preferenze nel 2019 si passa al 43% nel 2023.
Preferenza per il rito civile soprattutto in Liguria e Friuli Venezia Giulia, dove è scelto da circa il 60% degli sposi. In Campania, Puglia, Sicilia e Umbria prevale invece la preferenza per la cerimonia religiosa. In Emilia Romagna si registra la percentuale più alta di richiesta per rito simbolico (15,4%).
Vince la tradizione, ricevimento al ristorante o in villa
La pandemia non sembra aver influito molto sul gusto degli italiani: ProntoPro non evidenza, infatti, grandi variazioni nelle preferenze per stile dell’evento e location. In base alle richieste raccolte nel 2023, gli sposi si orientano soprattutto su un matrimonio tradizionale (30%), seguito da quello romantico/fiabesco (22%). Più di 1 coppia su 10 afferma di desiderare, invece, uno stile originale/alternativo (14%) per il grande giorno.
Sul luogo del ricevimento, quasi la metà degli italiani si divide tra ristorante (22%) e villa privata (21%), mentre una coppia su 10 (11%) sceglie un’ambientazione bucolica, in una cascina o un agriturismo. Per il castello opta il 7% dei promessi sposi — che però sale al 20% in Umbria — mentre per il borgo antico appena il 2%.
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