La startup di food-tech Remilk ha ottenuto l’autorizzazione da parte di Israele per avviare la produzione di proteine del latte mediante un processo di fermentazione basato sul lievito, rendendole “chimicamente identiche” a quelle presenti nel latte e nei latticini di mucca.
Secondo la startup, questo latte “senza mucche” è privo di lattosio, colesterolo, ormoni della crescita e antibiotici. All’inizio di quest’anno, le autorità di Singapore avevano già autorizzato la vendita di questo tipo di latte, e la Food and Drug Administration degli Stati Uniti ne ha confermato la sicurezza per il consumo umano.
In parallelo, durante l’evento Tuttofood presso la Fiera di Milano, Coldiretti, Filiera Italia, Assica, Assolatte Unaitalia e Assocarni hanno lanciato “la prima alleanza contro l’invasione di cibo sintetico sulle tavole globali e su settori strategici del vero Made in Italy agroalimentare, come carne, salumi, latte e formaggi”.
Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha immediatamente mostrato il suo sostegno, affermando che si batteranno anche a livello europeo per contrastare questa tendenza, in quanto il cibo sintetico non è sicuro e presenta potenziali rischi per la salute.
Dall’altro lato, il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha sottolineato che questa autorizzazione rappresenta “l’inizio di un balzo in avanti” e una pietra miliare per Israele, che già detiene una posizione di leadership tecnologica. Lo sviluppo di questa tecnologia contribuirà a rafforzare l’economia israeliana, la sicurezza alimentare, l’affrontare dei cambiamenti climatici e il benessere degli animali.
Remilk, nel frattempo, si rallegra per l’apertura del mercato israeliano ai prodotti latticini non di origine animale, che porterà Israele ad essere in prima linea nella ricerca e nello sviluppo della food-tech a livello globale. L’azienda annuncia anche l’apertura della più grande sede di produzione di latte ottenuto mediante fermentazione di precisione in Danimarca, a Kalundborg, su un’area di quasi 70.000 metri quadrati.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
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Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.