Fischio d’inizio, passaggio, tiro e…gol! Torna in tutta Europa l’appuntamento con lo sport più amato di sempre: il campionato di calcio riunisce i tifosi sugli spalti o sul divano, pronti a esultare con striscioni, trombette e coreografie ad hoc. Con l’hashtag #Footballisback TikTok raccoglie i modi di gioire più divertenti ed originali.
Per l’Italia è la nero-azzurra F. C. Inter a sprigionare la fantasia e il divertimento: sul profilo ufficiale TikTok https://www.tiktok.com/@inter Padelli, Lukaku, Gagliardini e compagni ballano la robot dance, mimano il gesto di “ciucciare il dito”, fanno capriole e alzano lo sguardo al cielo in segno di gratitudine.
Altri club calcistici internazionali come Paris Saint Germain, Bayern Monaco, FC Barcellona, Olympique Marseille, Wolfsburg, Cologne, Borussia Dortmund, Watford FC prendono parte alla challenge direttamente dai loro account TikTok.
Sono infatti molte le società calcistiche che approdano su TikTok per poter essere più vicine ai propri tifosi e parlare il loro stesso linguaggio. Di recente anche Alessandro Florenzi, centrocampista della A.S. Roma, ha aperto il suo account TikTok (@officialflorenzi), diventando così il primo calciatore italiano ufficialmente sulla piattaforma.
Il calcio è uno sport che appassiona grandi e piccini in ogni parte del mondo, parla un linguaggio universale e riesce ad emozionare e divertire. TikTok diventa il punto d’incontro tra calciatori e tifosi: i popolari tiktokers Skills Crew (@skillscrewhd), Jessica Brugali (@jessibrugali) e Weedy (@weedytm) hanno aperto le danze della #Footballisback, ora tocca ai tifosi tirar fuori la propria creatività e inventarsi i modi più divertenti per esultare e gioire come se avessero segnato il gol del secolo.
No#News Magazine è il periodico dell’ozio, non nell’accezione oblomoviana del temine, ma piuttosto in quella dell’Antica Roma dell’otium, ovvero del tempo (libero) da impiegare in attività di accrescimento personale. L’ozio, quale uso ponderato del tempo.
Una luogo di analisi e dibattito (senza essere troppo pomposi) sulle numerose sfaccettature e forme che la cultura può assumere e della pienezza di emozioni che questa può dare.
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