Foto, video, stories… il cibo si mangia sempre più anche con gli occhi.
Il trend delle foto food sui Social Media non accenna a tramontare, basti pensare che l’hashtag #foodporn conta ben 234 milioni di contenuti su Instagram. Così, in occasione della Giornata Mondiale della Fotografia, che si è celebrata il 19 agosto, TheFork – piattaforma per la prenotazione online del ristorante a livello globale – ha deciso di svelare alcuni consigli dei fotografi professionisti del suo network per scattare immagini di cibo da veri influencer e soprattutto di stilare una selezione di 35 ristoranti perfetti per fare colpo sui propri followers.
Usa la luce naturale
Il flash è il nemico numero uno! Usandolo si rischia di creare ombre troppo nitide e punti luminosi troppo definiti. La luce naturale invece avvolge e rende l’immagine molto più bilanciata. Per questo è consigliabile scegliere un tavolo vicino alle finestre o su una terrazza e sfruttare la luce.
Trova l’angolo giusto
Ogni piatto ha il suo angolo! Tutto dipende da che tipo di piatto è:
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Dall’alto – metodo noto anche come flatshot. Questo tipo di inquadratura è adatta a piatti come la pizza o l’insalata, o ancora se si vuole fotografare più di un piatto durante un brunch.
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Di lato, con un angolo di 45°. In questo caso il piatto verrà fotografato proprio come lo vediamo seduti al tavolo. Questa soluzione è adatta per piatti come gli hamburger, la bistecca o il sushi.
Fai attenzione alla profondità di campo
Anche la cornice della foto è un elemento importante. Lo sfondo e ciò che è intorno al piatto dovrebbero essere sfocati per dare maggior rilevanza al soggetto, ma questo effetto è molto difficile da ottenere con uno smartphone. A volte invece è necessario prestare attenzione ai dettagli della foto: un bicchiere di vino, una composizione floreale o delle belle posate possono aggiungere valore al piatto fotografato.
Usa i filtri, ma non troppo
C’è chi preferisce uno scatto autentico, ma alcuni filtri sono davvero allettanti. Sicuramente ti sconsigliamo di usare il bianco e nero o l’effetto seppia. Inoltre, per evitare un risultato artificiale devi fare attenzione all’intensità del filtro e giocare con le impostazioni. Luminosità e contrasto rendono le foto più vivide e aumentare i loro valori a volte aiuta a mettere in risalto i diversi colori, oltre alle luci e alle ombre della foto, rendendo la tua immagine ancora più affascinante. La saturazione regola l’intensità dei colori e spesso rendere una foto più calda o più satura conferendo al piatto un aspetto delizioso.
Applica la regola dei terzi
Questa è una delle regole d’oro della fotografia. In sostanza, la regola presuppone che la foto sia divisa in tre parti e che il soggetto non venga mai posto al centro. Se opti per un formato rettangolare,, la regola dei 3 terzi è fondamentale. Diversa è la situazione per una foto quadrata, come per un post, in quel caso puoi concederti di mettere il soggetto al centro dell’immagine.
Scegli ristoranti instagrammabili
Location di design, impiattamenti curati come dipinti, giardini e terrazze eccezionali: sono tanti gli elementi che rendono un ristorante più instagrammabile che mai. Sulla base di questo, il team di TheFork ha selezionato 35 indirizzi che si prestano particolarmente a essere ritratti e condivisi sui social.
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Il Giardino, Roma
Una splendida terrazza che affaccia sul centro di Roma, arredamenti moderni e grandi vetrate: questo è il mix del ristorante Il Giardino, situato all’ultimo piano dell’Hotel Eden. La cucina dello Chef Fabio Ciervo stupisce i propri ospiti con proposte creative e originali, che prendono spunto dalla tradizione gastronomica romana.
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Quattro Sensi di Borgobrufa, Torgiano (PG)
Una terrazza con affaccio sulle colline umbre, un ambiente elegante e raffinato con un arredamento moderno ma semplice. Da Quattro Sensi è possibile provare una cucina di ottima qualità, fregiata dal Piatto della Guida MICHELIN.
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Il Caldaro, San Giovanni del Pantano (PG)
Tutto a Il Caldaro è volto a esaltare le meraviglie dell’Umbria. L’arredamento dai toni caldi, con travi di legno sul soffitto e vini alle pareti. Qui è si respira un’atmosfera accogliente per essere accompagnati tra i sapori delle specialità di questa regione.
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Stendhal, Milano
Nel cuore di Brera, un ristorante che è un po’ un bistrot e un po’ una trattoria. L’atmosfera è vagamento retrò, con le pareti verdi e i poster di vecchie pubblicità e il menù vanta le migliori specialità della cucina milanese doc.
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T’a, Milano
Qui l’attenzione per i dettagli è tutto. L’arredamento interno di T’a è stato curato da uno degli architetti più famosi di Milano, Vincenzo De Cotiis, che ha ricreato un’atmosfera internazionale e chic. Il menù è vario e creativo.
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Rigolo, Milano
Per gli amanti dell’horror vacui, Rigolo è il posto giusto. Un ristorante dall’atmosfera unica, con un arredamento a dir poco originale e personalizzato. Ognuna delle quattro sale ha nomi diversi (Sala della Satira, Sala della Fotografia, Sala dei Pittori, Sala dei Rigolettori) e soprattutto animi diversi. La cucina è quella tipica lombarda.
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La Pizzeria Nazionale, Milano
La Pizzeria Nazionale non è solo unica per le pizze che propone (in due versioni, soffice e croccante), ma anche per l’atmosfera che si respira al suo interno. Tante piante, mobilio bianco e mattoni alle pareti. Qui nessun dettaglio è lasciato al caso.
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Cinquantadue Taste Experience, Milano
Alle porte di Brera, un ristorante giapponese decisamente fuori dal comune. Il design orientale è concentrato nell’area del banco sushi all’ingresso, dove gli chef si muovono con eleganza e precisione. All’interno si viene accolti in un moderno salotto fatto di stoffe pregiate e boiserie alle pareti.
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Tano Passami L’Olio, Milano
Entrando da Tano Passami L’Olio sembra di essere accolti nel salotto di casa: l’atmosfera avvolgente e familiare accompagnerà attraverso i gustosi (e leggeri) piatti dello Chef e Patron Tano Simonato. L’olio è il protagonista assoluto, in esposizione se ne possono osservare una cinquantina.
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Sakeya, Milano
Un ristorante intimo, accogliente e romantico: Sakeya è il Sake Bistrot che non ci si aspetta. Ricco di dettagli, dalle pareti di mattoni, agli scaffali pieni di bottiglie colorate, tutto curato da Flavio Angiolillo che ha riempito le sale di pezzi d’antiquariato comprati proprio in Giappone.
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Diana Garden Bar & Restaurant, Milano
Qui ogni angolo è in grado di catturare l’occhio. Dal dehors con piscina e divani, alla sala interna fatta di arredamenti in pelle e righe bianche e nere. Un ristorante davvero chic in cui concedersi un pranzo o una cena romantici a base di cucina gourmet.
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Sophia’s Restaurant, Milano
Il Sophia’s Restaurant ha saputo conservare le architetture industriali preesistenti, fondendole sapientemente a un arredamento più classico ed elegante, per un risultato da fotografare. La cucina, sotto l’attenta guida dello Chef Simone Strinna, propone piatti della tradizione milanese doc.
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Ceresio 7, Milano
Una delle terrazze più famose di Milano, con un panorama unico da cui apprezzare i nuovi grattacieli della città. L’ambiente, sia esterno sia interno, è curato fino ai minimi dettagli per un risultato davvero originale. La cucina dello Chef Elio Sironi, fregiata dal Piatto della Guida MICHELIN, è gourmet ma mai pretenziosa.
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Jigger, Reggio Emilia
Spiriti e cucina: così si presenta il Jigger di Reggio Emilia, un locale originale dall’arredamento a metà strada tra il retrò e il contemporaneo. Il menù del pranzo varia ogni giorni mentre quello della cena propone piatti di cucina creativa a cui vengono affiancati cocktail d’autore.
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Hydra, Salerno
Da Hydra si viene accolti in un’atmosfera elegante ma non ingessata: l’arredamento è minimalista e curato, la veranda esterna ospita molti coperti ed è circondata da piante con una splendida fontana in stile orientale. La cucina è quella tipica mediterranea, i cui piatti sono preparati con prodotti locali..
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Pescorante ‘O Lupino, Salerno
Una pescheria di quartiere molto conosciuta che nel 2017 ha pensato bene di unire alla ricerca di una materia prima sempre fresca la passione per la cucina, dando origine così a un ristorante di mare a regola d’arte. Il locale è un mix tra industriale e moderno, per un risultato ricercato ma sincero.
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Casa Macè, Palermo
Pareti in pietra e arredamento moderno, un mix davvero particolare quello di Casa Macè che conferisce al locale un’atmosfera elegante e allo stesso tempo rilassata. La cucina proposta è un mix tra la tradizione gastronomica mediterranea e la ricerca culinaria innovativa, per un risultato gourmet da provare.
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Natura, Adro (BS)
Il colore principale di questo locale è il verde salvia, una tonalità tenue, elegante ma anche estremamente rilassante per gli occhi, che possono così aggirarsi per la sala e godere degli splendidi dettagli in ogni angolo. La cucina, che vanta anche il Piatto della Guida MICHELIN, è contemporanea e equilibrata.
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4cento, Milano
Il nome in questo caso è abbastanza didascalico: 4cento si trova all’interno di un edificio del Quattrocento, il che naturalmente conferisce al ristorante un’eleganza tutta sua. L’ampio dehors esterno, ricco di vegetazione, è un’oasi urbana in cui apprezzare un’ottima cucina mediterranea.
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Sano Sano, Napoli
Legno, luci al neon e lavagne: questo il mix che fa di Sano Sano un locale unico, in cui l’atmosfera è rilassata e familiare, perfetta per un pranzo o una cena con gli amici. La cucina è molto varia, da piatti della tradizione mediterranea a – come suggerisce il nome – proposte vegetariane e biologiche.
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Omu Restaurant, Napoli
Nel cuore di Napoli, un ristorante giapponese dai toni freddi ed eleganti: un gioco di luci alle pareti e l’arredamento minimalista rendono lo stile di questo locale unico. La cucina è quella tradizionale del Sol Levante con influenze internazionali.
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Locanda del Baccalà, Salerno
Alla Locanda del Baccalà a Salerno c’è un unico protagonista: il baccalà. Pareti di mattoni e sedie colorate conferiscono al locale un animo fresco e allegro, perfetto per gustare le ricette di baccalà a cura dello Chef Domenico Vaiano.
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Le Vie di Taipei, Milano
Basta chiudere gli occhi e in un attimo si può immaginare di essere tra le vie della capitale di Taiwan. E’ ciò che accade presso Le Vie di Taipei a Milano. Un piccolo locale alle porte della Chinatown milanese in cui è stata riprodotta in modo creativo e concettuale una strada taiwanese con banchetti in cui assaggiare le prelibatezze locali.
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Hi Res, Roma
In una delle zone più suggestive di Roma, tra Piazza del Popolo e Piazza di Spagna, Hi-Res è il ristorante dell’Hotel Valadier. Qui si viene accolti in un locale contemporaneo e di design ma soprattutto è possibile godere di una terrazza dalla quale apprezzare un panorama sulla Urbe senza paragoni. Aperta d’estate e riscaldata d’inverno, qui vale la pena assaggiare i gustosi piatti dello Chef Gabriele Cordaro.
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Napoleone, Firenze
Un luogo davvero unico e impossibile da imitare: gli arredamenti di Napoleone a Firenze provengono quasi interamente da mercatini antiquari scovati in viaggi in giro per il mondo. Qui la cucina è quella toscana ma con influenze anche da altre regioni.
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La Loggia, Firenze
Su Piazzale Michelangelo, il punto dal quale è possibile apprezzare tutto il panorama della magnifica Firenze e dei colli circostanti, La Loggia è un ristorante elegante e di classe. Gli arredamenti classici e la terrazza esterna conferiscono al locale un’atmosfera davvero unica, perfetta per degustare i piatti dello Chef Rocco Caprarella.
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Oro Bistrot, Roma
Mangiare affacciati sull’Altare della Patria in Piazza Venezia a Roma? Da Oro Bistrot si può. Un ristorante dallo stile moderno e minimalista che gode di una location davvero d’eccezione, in cui apprezzare i piatti della cucina creativa dello Chef Natale Giunta.
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Rhinoceros Entr’acte, Roma
Gli spazi del ristorante Rhinoceros Entr’acte sono il frutto dell’immaginazione dell’archistar francese Jean Nouvel, in cui ieri e oggi si fondono per dar vita a un ibrido davvero unico, con una delle terrazze più belle di Roma. Il tutto accompagnato dalla cucina contemporanea dello Chef Giovanni Giammarino.
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The Niq Bar & Restaurant, Napoli
Nel cuore di Napoli, un ristorante che ospita una meravigliosa terrazza dalla quale ammirare la città. L’arredamento contemporaneo e di design rendono l’atmosfera del locale elegante e chic, perfetta per accompagnare la degustazione dei piatti dello Chef Eduardo Estatico.
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George Restaurant, Napoli
Una stella della Guida MICHELIN per il George Restaurant di Napoli, dove lo Chef Domenico Candela ha fatto fruttare tutta la sua esperienza in giro per il mondo realizzando piatti unici. L’atmosfera è a dir poco elegante, con arredamenti classici e quasi barocchi e un meraviglioso affaccio sul golfo napoletano.
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Primo Restaurant, Lecce
Ambiente minimalista, bottiglie di vino alle pareti e arredamenti semplici: da Primo Restaurant a colpire l’occhio sono soprattutto gli impiattamenti, realizzati con artisticità e sapienza, per esaltare il sapore unico delle preparazioni dello Chef Solaika Marrocco.
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Sayurisan, Trani (BT)
Gustare i migliori piatti della cucina giapponese, preparati con ingredienti freschi e locali, affacciati sul porto di Trani. L’esperienza da Sayurisan non sarà solo ghiotta per le vostre papille gustative ma anche per i vostri occhi.
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Dolcevita, Gallipoli (LE)
Una casa al mare, con colori caldi e confortevoli sulle tonalità del bianco, ricca di dettagli che la impreziosiscono. Questa l’esperienza da Dolcevita, in cui si possono gustare i piatti di cucina mediterranea dello Chef Andrea Campa, ammirando il mare di Gallipoli.
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Solatio, Racale (LE)
Tronchi di legno che sbucano dal soffitto e vetrate tutto intorno: l’ambiente di Solatio rappresenta al meglio un vero e proprio ristorante di cucina mediterranea a due passi dal mare.
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Musciora Alguer Restaurant, Alghero (SS)
Nel cuore di Alghero, un ristorante ricco di storia che parte dal Nonno Tonino detto “Musciora” e arriva a suo nipote, desideroso di far scoprire ai suoi clienti i migliori sapori della cucina sarda, specialmente di quella marinara.
No#News Magazine è il periodico dell’ozio, non nell’accezione oblomoviana del temine, ma piuttosto in quella dell’Antica Roma dell’otium, ovvero del tempo (libero) da impiegare in attività di accrescimento personale. L’ozio, quale uso ponderato del tempo.
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