Solo per due sere, al Teatro Manzoni, il pubblico milanese sarà affascinato dalle potenzialità della mente svelate da Vanni De Luca.
Chi è Vanni. Si definisce illusionista, matematico, esperto in arti marziali ed autentico calcolatore umano. Nel 2015 riceve due importanti riconoscimenti: vince il Campionato Italiano di Mentalismo e il premio come Miglior Performer al Buskers Festival di Ferrara. Nel maggio del 2016 si aggiudica il primo premio del prestigioso Campionato Italiano di Magia.
Lo spettacolo che mette in scena questo eccentrico ragazzo, spalleggiato dal non meno bizzarro Tiziano, ripercorre decenni di “fenomeni da baraccone” che si esibivano in fiere e teatri, sfruttando nulla di più che le proprie abilità mentali.
Vanni stupisce la platea affermando con convinzione il giorno della settimana di qualsiasi data, calcola il “numero astrale” del pubblico o replica a occhi chiusi il percorso del cavallo su una scacchiera. Colpisce con numeri di fachirismo, scrittura e comunicazione al contrario e per la sua capacità di memorizzare un’intera rivista.
La sala è strabiliata infine dal momento clou, ovvero le Meraviglie Multiple, quando De Luca declama a memoria un verso della Divina Commedia scelto liberamente dal pubblico, mentre risolve un cubo di Rubik e una matrice matematica 4×4.
Un numero dal sicuro effetto, che colpisce soprattutto per il fatto che gran parte di ciò che si vede, potrebbe essere replicata da chiunque tra il pubblico, solo con un po’ di applicazione e esercizio. In un era in cui si assiste sempre più a una decadenza dovuta alla tecnologia che aiuta, ma rende sempre più pigri, un occasione per rimembrare che la mente è un muscolo, e ha bisogno solo di un po’ di allenamento per manifestare tutte le sue potenzialità.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.