Il musical Grease, ormai diventato un cult intramontabile, festeggia il suo 18° compleanno con una nuovissima edizione della Compagnia della Rancia. In scena al Teatro della Luna dal 28 marzo al 3 maggio 2015.
L’intramontabile storia d’amore tra Danny e Sandy, i sogni e le avventure dei T-Birds e delle Pink Ladies e la colonna sonora rendono Grease immortale nell’immaginario collettivo, uno spettacolo che ormai è parte della cultura popolare e ha il grande merito di aver lanciato il Musical in Italia.
In questa edizione le scenografie, sono meno preponderanti e più minimal rispetto alle edizioni precedenti, e alcune delle canzoni più famose presentano nuovi arrangiamenti curati dal direttore musicale Riccardo Di Paola.
Il mito di quegli anni che trasmette energia pura e divertimento, la cromatura lucida delle auto e delle teste, ci fa sembrare il presente più brillante e soprattutto oggi, in tempo di crisi, ci fa un po’ sognare.
Il cast ha una buona padronanza del palco e coinvolge abbastanza il pubblico esibendo qualità canore elevate.
Le performance migliori sono quelle di Floriana Monici nel ruolo di Rizzo con una capacità ed un’ estensione vocale estremamente degne di nota e Gianluca Sticotti (Kenickie), bravissimo a tenere la scena e altro vero motore del Musical.
Un po’ meno incisivi purtroppo invece i due protagonisti, Giuseppe Verzicco (Danny) che si è esibito a livello canoro senza errori evidenti e Beatrice Baldaccini (Sandy), che sbaglia una nota all’interno di una canzone ma, nonostante la forza del musical, non riescono a lasciare il segno.
Il brano migliore resta Greased Lightinin sia come scenografie che come coreografie, che conquista già dopo le prime note facendo venire voglia di ballare.
Dopo 18 anni di successi inarrestabili (lo spettacolo debuttò il 4 marzo 1997) e, con oltre 1.500.000 spettatori, anche se questa edizione non è tra le più riuscite Il musical Grease, resta sempre un fenomeno pop intergenerazionale senza tempo.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.