Il Teatro Manzoni di Milano presenta L’uomo, La bestia e la virtù di Pirandello, in una rivisitazione del regista Giuseppe Dipasquale, da 14 fino al 31 gennaio.
Nella commedia si percepisce immediatamente l’impronta di Pirandello, che trasforma una semplice opera teatrale in un capolavoro denso di significati.
L’opera ha una trama semplice e lineare, in cui i personaggi si muovono nella quotidianità della loro vita.
Pirandello trasforma i soggetti della commedia in maschere che rappresentano i vizi e le ipocrisie della società del 1900, iniziando dall’ “uomo” rappresentato dal professore Paolino, che vuole apparire come un individuo onesto quando in realtà ha una tresca amorosa con la signora Perella; “la virtù” rappresentata dalla signora Perella che in apparenza è la devota moglie di un marinaio e infine c’è “la bestia” impersonata dal signor Perella, un marito vizioso che ha due mogli e figli illegittimi.
La storia è divisa in 3 tempi, in cui questi pochi attori con la loro bravura riempiono il palcoscenico e tra una risata e l’altra fanno patteggiare il pubblico per uno o l’altro personaggio.
È uno spettacolo che fa passare una serata diversa dalle altre, portando lo spettatore nel secolo scorso tra le risate e le frecciatine di Pirandello, che però risultano attuali e fanno riflettere lo spettatore sulla società moderna, dove le maschere sono ancora presenti se non addirittura dominanti sulla personalità dell’uomo di oggi.