Non è facile interpretare una storia raccontata ormai da circa tremila anni, ma le sapienti doti narrative di Francesco Nicolini hanno magistralmente saputo riadattare il testo scritto da Valerio Massimo Manfredi, in un “monologo”  che ha saputo intrattenere lo spettatore senza farlo mai annoiare, se non in alcuni piccoli e brevi tratti.

Certo è che la bravura di Sebastiano Lo Monaco ha fatto il resto.

L’abilità poi dei musicisti ha reso così reale anche il “rumore che una guerra fa” da risvegliare le nostre coscienze mettendoci di fronte al fatto che le guerre ci sono ancora e potremmo essere noi quell’Ulisse, quel Nessuno che non vorrebbe mai combattere ma soprattutto non vorrebbe mai veder morire nessuno dei suoi amici.

La parte finale, dove Ulisse è già a casa, è la mia parte preferita

Assolutamente da vedere soprattutto se non si è mai letto il libro; ma perché non è mai scontato ripetere che le guerre non si devono fare.