Si è conclusa la terza edizione del Mantova Chamber Music Festival “Trame sonore a Palazzo” alla quale hanno partecipato circa 150 musicisti provenienti da tutta Europa che hanno dato vita ad oltre cento eventi in cinque giorni.
Le affascinanti sedi che li hanno visti esibirsi, dalle 10 alle 23, sono i principali luoghi d’arte della Città dei Gonzaga: Palazzo Ducale, Teatro Bibiena, Rotonda di San Lorenzo, Palazzo Te, Basilica di Santa Barbara.
L’evento è stato organizzato dall’Orchestra da Camera di Mantova in collaborazione con la Direzione di Palazzo Ducale Complesso Museale Mantova.
In abiti informali e in stretto contatto con il pubblico, i musicisti hanno intercettato numerosi spettatori, a volte capitati casualmente, nella città lombarda ricca di storia e architettura.
L’originale proposta musicale, ideata dal maestro Carlo Fabiano, è basata su brevi performance della durata massima di 45 minuti che si intrecciano con incontri e percorsi di visita a monumenti unici al mondo che fanno di Mantova esempio di città rinascimentale riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
Impossibile assistere a tutti i concerti (in alcune occasione più concerti erano in contemporanea in luoghi differenti) ma fra quelli a cui siamo riusciti ad assistere impossibile non menzionare l’ottima esecuzione integrale dei Concerti Brandeburghesi di Bach ad opera dell’Orchestra da Camera di Mantova (in tre distinte sessioni).
Anche quest’anno il quartetto Hermès (Omer Bouchez-violino, Elise Liu-violino, Yung-Hsin Lou Chang-viola, Antony Kondo-violoncello) ha entusiasmato il folto pubblico che li ha seguiti, memore dell’ottima performance dell’anno scorso. Bravissimi nell’esecuzione del Quartetto in re minore n.14 D810 di Schubert “La Morte e la Fanciulla” e strabilianti, per intensità espressiva e limpidità di esecuzione, nel Quintetto in la maggiore op. 81 di Dvorak accompagnati dal grande Alexander Lonquich.
Al Teatro Bibiena, brillante è stata l’esecuzione del quartetto in do minore n. 8 op. 110 di Sostakovic da parte del Quartetto del Teatro San Carlo di Napoli (Cecilia Laca-violino, Luigi Buonomo-violino, Antonio Bossone-viola, Luca Signorini-violoncello).
Presso la magnifica chiesa matildica della Rotonda di San Lorenzo si è snodato un percorso monografico dedicato a J.S. Bach che ha visto l’esecuzione di numerose Partite e Suite per strumento solo. Su tutte da menzionare la coinvolgente esecuzione della Suite n. 4 per violoncello solo in mi bemolle maggiore BWV 1010 da parte di Giovanni Scaglione.
Da ultimo non si può non menzionare la convincente esecuzione dell’operina “La serva padrona” di Pergolesi che ha concorso a caratterizzare in maniera originale la programmazione di questo festival; scroscianti gli applausi agli esecutori: la Baroque Academy of The Netherlands Symphony Orchestra diretta da Christian Deliso, Marina Zyatkova-soprano, Carlo Torriani-baritono e Marc Pantus-mimo.
Un plauso infine all’organizzazione che si è sempre dimostrata efficientissima nell’indirizzare e consigliare i numerosi fruitori di questa indimenticabile maratona musicale.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.