Debutta il giorno di San Valentino e prende avvio dal Teatro Ciak (dove rimarrà in scena fino a marzo), il tour del musical Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo.
Questo spettacolo ha esordito all’Arena di Verona nel 2013 con grande successo di pubblico nazionale ed internazionale ed è stato insignito di ben 4 oscar del musical: miglior spettacolo, miglior coreografia, migliori costumi e il premio web. Torna in gran spolvero sulle scene italiane con 20 performer tra ballerini e acrobati, 23 cambi di scena e ben 270 costumi.
La storia di Romeo e Giulietta e del loro amore sofferto è nota a tutti e sul palco è ben rappresentata dai duetti intonati dai giovani artisti, che forse sono i momenti più intensi dell’intera rappresentazione.
L’elemento dominante è tuttavia l’odio atavico fra le casate di Montecchi e Capuleti, il cui motivo probabilmente è andato dimenticato, ma che continua a rodere gli animi, in una spirale che si autoalimenta, mietendo vittime tra i membri di entrambe le famiglie e portando caos nella città di Verona.
Forte appare quindi la componente emotiva che incombe dalla rappresentazione: rabbia, dolore e disperazione sono i sentimenti che predominano, lasciando poco spazio all’amore ingenuo e autentico dei due giovani protagonisti.
Musical della durata di quasi tre ore che, tra alti e bassi, talvolta perde l’attenzione della sala. Scenografie e costumi molto ben curati. Un plauso alle coreografie ballate praticamente all’unisono dagli artisti in scena ed alla preformance di Merlini (Romeo), Luzi (Giulietta) e Ferrarini (Mercuzio).
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.