Paola Turci porta in scena fino al 30 settembre al Teatro Menotti la prima nazionale della trasposizione teatrale della sua autobiografia “Mi amerò lo stesso”, da cui prende il nome lo spettacolo.

Tema centrale del monologo-dialogo della Turci è lo specchio, uno degli oggetti più spaventosi che esistano, un aggeggio che obbliga a fare i conti con se stessi. Oggetto spesso utilizzato in modo improprio, lo specchio riflette un’immagine di noi distorta dalle nostre paure e complessi, che ci porta a focalizzarci sui difetti, come l’età che avanza e la necessità di una ristrutturazione radicale di noi stessi.

Focalizzando l’attenzione sui nostri pochi difetti, perdiamo la visione d’insieme, ovvero che siamo un sistema complesso caratterizzato da considerevoli elementi e innumerevoli pregi, che costituiscono la nostra personalità.

Momento catartico per Paola sono stati i numerosi interventi a seguito dell’incidente che l’ha vista coinvolta nel ’93, avvenimento che non l’ha abbattuta, anzi l’ha resa più forte e determinata. Paola esprime sul palco la fragilità umana, nella quale non fatichiamo ad immedesimarci. Lei, personaggio famoso, apprezzato e amato, si presenta ogni giorno sotto i riflettori sapendo implicitamente di essere giudica, venendo a patti con le ossessioni ed esprimendo il meglio di sè in parole e musica.

Questo breve spettacolo, lancia un messaggio forte: individuare il proprio individuale “momento catartico” al fine di amare senza dubbio alcuno se stessi, ed affrontare così a testa alta la quotidiana ribalta della società.