Dopo il successo di Cabaret di quest’autunno, continua lo sforzo della Compagnia della Rancia nel far conoscere al pubblico italiano, musical con una morale: teatro che non è solo intrattenimento ludico e spensierato, ma che affronta temi seri e difficili con un linguaggio apparentemente disinvolto.
STM (scuola di teatro musicale) in collaborazione con Compagnia della Rancia, per tre giorni (26-28 febbraio), il Teatro della Luna di Assago ospita Next to Normal, musical vincitore di due Tony Awards e un Premio Pulitzer. Uno spettacolo che non è tratto da alcun libro o film di successo: è una drammaturgia pensata e scritta per il teatro, fatto inusuale rispetto alle tendenze attuali del teatro musicale.
Non vogliamo svelarvi la trama rovinandovi la sorpresa, i colpi di scena sono parte fondamentale per la riuscita del messaggio, ma possiamo dire che è un musical che rompe gli schemi e sicuramente non vi lascerà indifferenti.
Una storia cruda ed empatica, che racconta, con delicatezza ed un pizzico di ironia, la vita (quasi normale) di una tipica famiglia composta da Diana ed il marito Dan, il cui ardore si è affievolito con gli anni e la routine familiare fatta di obblighi matrimoniali, cui si fa fronte con la meccanica burocratica della consuetudine, e la cura dei figli Gabe, anticonformista e ribelle, e Natalie, talento musicale con la “sindrome del secondogenito”.
Fulcro centrale della storia è la stretta relazione di Diana e Gabe, che porterà a imprevisti risvolti dal forte componente sentimentale. In pratica, può scendere la lacrima.
Una moderna riflessione Tolstojana: “ogni famiglia infelice, lo è a modo suo”. Uno spettacolo da vedere e, soprattutto, da SENTIRE, alla cui uscita non si sarà più gli stessi.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.