Le intellettuali (titolo originale Les Femmes Savantes) una opera classica del teatro francese, scritta da Molière nel 1600, è stata portata sul palco della regia di Monica Conti, in una versione antica e moderna al tempo stesso.

La commedia ha una trama semplice, ma al contempo dalle tematiche profonde. Due innamorati vogliono sposarsi ma il loro amore viene ostacolato dalla gelosia della sorella e dai progetti della madre, trovando invece l’appoggio del padre. Alla fine, con il trucco delle lettere, l’amore dei due giovani troverà il suo coronamento nel matrimonio.

Forti contrasti sono suggeriti dall’allestimento delle scene che dividono il palco in due e, con lo svolgersi della narrazione, trasforma la casa in chiesa. L’opera contrappone le distinte visioni dell’uomo e della donna nel 1600, i due schieramenti degli intellettuali e degli uomini materialistici, la tensione verso il nuovo contrapposta alla consuetudine, il tutto accomunato dall’egoismo degli attori, intenti a perseguire i propri loro interessi. Fulcro centrale è il Potere, bramato, che logora l’animo dell’uomo, nell’incessante sua ricerca.

In questo calderone di passioni e intrighi gli attori si muovono con una recitazione piena di pathos e sentimenti, volendo trasmettere tutta la tensione dell’opera. Nonostante la felice conclusione, nello spettatore permane un senso di vanità sulla vita e le sue dinamiche. “Le intellettuali” è una commedia scritta molti secoli fa, ma porta in sé degli interrogativi e dei dilemmi che sono presenti, se non addirittura accentuati, nella società moderna.