Al Teatro Carcano di Milano è in scena Le Prénom, commedia francese del 2010 che con la sua cinica ironia ha conquistato da subito il pubblico, anche nel suo fedele adattamento per il grande schermo.
Ci troviamo a casa di Elisabeth e Pierre, due professori di francese (di liceo lei, università lui). I due vivono una vita borghese secondo una filosofia di sinistra radical-chic con i due giovani figli Apollin e Myrtille.
Invitati alla serata tra amici a base di cucina marocchina sono Vincent, agente immobiliare di successo nonchè fratello di Elisabeth, con la compagna Anna, in ritardo perimpegno di lavoro improvviso e l’amico comune Claude, trombonista
all’Orchestra Sinfonica.
Vincent annuncia che diventerà padre di un bambino il nome del quale sarà Adolphe. subito l’atmosfera si fa tesa per l’assonanza di tale nome con quello del celebre dittatore nazista, “non un nome, ma apologia di crimini contro
l’umanità”, nel frattempo giunge anche Anna che, inconsapevole della beffa ordita dal compagno, rafforza lo scherzo che ben presto degenera in una discussione su scelte e valori personali.
Quando gli argini si romponi, nessuno si verrà risparmiato dalla piena. Non il narcisismo di Vincent, nè la tichieria di Pierre o la presunta omossessualità di Claude. In un crescendo di colpi di scena, battute argute e umorismo tagliente Verranno a galla invidie e vecchi rancori.
Uno spettacolo spassoso, dall’umorismo intelligente e molto ben recitato dai cinque attori sul palco.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.