L’ottava edizione di Personaggi e Protagonisti: incontri con la Storia® Colpevole o Innocente? si sposta al Teatro Manzoni di Milano ed il primo appuntamento è dedicato al 35° Presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy.
A cent’anni dalla morte di uno dei più amati presidenti degli Stati Uniti, ci si è chiesti se questo amore ha contribuito o meno a creare un falso mito.
Come sempre, non c’è copione e, il tutto si svolge a braccio. I protagonisti non sono attori, ma magistrati, avvocati, intellettuali ed esponenti dell’imprenditoria nazionale.
Molto vivace è stato il dibattimento con la presentazione dei capi d’accusa, la testimonianza di Arthur Schlesinger e Richard Nixon per l’accusa e di Jackie ed Eunice Kennedy, oltre che dell’accusato in persona.
La “Baia dei Porci” è stato sicuramente il tema dominante, giudicata dall’opinione pubblica dominante un passo falso della politica estera di JFK, un episodio che ha leso i rapporti con Cuba ed intensificato la frattura con l’Unione Sovietica… frutto tuttavia di un’informazione parziale al Presidente da parte della CIA.
Carismatica la figura di John messa in scena da Chicco Testa, che come un vero statista, ha ammesso di aver fatto sì degli errori, ma non aver avuto il tempo di rimediarvi e che la sua famiglia li ha più che pagati.
Il processo si conclude con un’assoluzione ad ampia maggioranza da parte del pubblico in sala.
Prossimo appuntamento con la Storia il 15 gennaio per processare Coco Chanel, mentre il 26 febbraio a salire sul banco degli accusati sarà Lady Diana ed a seguire il 26 marzo sarà la vota di Steve Jobs.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.