In scena al Teatro Carcano di Milano, da mercoledì 4 marzo fino al 15.
Erano tutti miei figli dramma dello scrittore Arthur Miller (Morte di un commesso viaggiatore n.d.r.), con la regia di Giuseppe Di Pasquale (direttore del Teatro Stabile di Catania), con Doppiaeffe Production Compagnia di Prosa e interpretato da Mariano Rigillo.
Mariano Rigillo interpreta magistralmente il ruolo del magnate Joe Keller svelando lentamente la natura cinica e senza scrupoli del suo personaggio che, inizialmente, appare integerrimo , culminando in un finale ricco di conseguenze funeste. Anna Teresa Rossini è assai credibile nella parte di una madre che cerca di nascondere il proprio dolore, per la perdita del primogenito con un atteggiamento di finta ilarità. Bravi i giovani Ruben Rigillo che interpreta di Criss Keller, secondo figlio di Joe, che passa dall’ammirazione al disprezzo profondo per il padre e Silvia Siravo, davvero intensa nella parte di Ann Deever. Accanto a loro un cast di qualità, che annovera Filippo Brazzaventre, Annalisa Canfora, Barbara Gallo, Enzo Gambino, Giorgio Musumeci.
Scene di Antonio Fiorentino, costumi di Silvia Polidori, luci di Franco Buzzanca.
Il dramma, nonostante sia della prima metà del Novecento, si dimostra attualissimo dove il cinismo, l’arrivismo e la corruzione sono più che mai presenti anche nei tempi odierni. Lo spettacolo ci lascia un senso di amarezza perchè il denaro in realtà e l’ unico valore per il quale si sacrifica ogni cosa anche i figli di tutti.
Da vedere.
di Carla Pullano per IAM – Io Amo Milano
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.