Giovani sbandati che non si pongono nessun limite e nessuna morale. Dove la violenza predomina la loro identità malata dove non esiste rimorso per l’omicidio lo stupro o la profanazione di abitazioni altrui.

C’è un leader, che è feroce e spregiudicato, e benché sia negativo e violento e predominatore, perché non ci si riesce a stargli lontani?

Ed ecco che allora urge l’intervento della società che deve porre un limite, deve omologare, tenere tutto sotto controllo, riportare l’ordine civico e anche morale.

Ma siamo sicuri che questa sia la soluzione? Sarà tutto gestibile? E morale? E la famiglia dov’è? Cosa deve fare? Come deve intervenire; ma deve intervenire o è meglio abbandonare il proprio figlio nel momento del riscatto?

La medicina sarà in grado di arrivare laddove la società, con le sue costrizioni, non è riuscita?

Ecco cosa racconta Arancia Meccanica.

Bella l’interpretazione del linguaggio dei Drughi estrosamente accompagnata dalle ottime musiche (che hanno dato valore aggiunto all’interpretazione delle parti).

La scenografia ha reso complete alcune scene che altrimenti sarebbero rimaste incomplete.

Il riadattamento del testo è stato sorprendente in alcune parti mentre in altre è stato meno coinvolgente.

Tutto sommato, uno spettacolo che vale la pena andare a vedere.

 

* Drugo: Amico – Gulliver: testa