Una storia dai toni inizialmente comici che in un nonnulla, come il battito d’ali di un coleottero, disarmando lo spettatore si trasforma in dramma.

Una storia che conduce, dopo vari minuti di risate, a riflettere su quanto la determinazione, la voglia di emergere, il sogno da realizzare, a compiere quelle scelte nefaste. Scelte folli che nemmeno le paure più profonde sono state in gradi di impedirci di portare a termine.

Lo spettacolo, ambientato agli inizi del ‘900, racconta la storia di 3 diversi personaggi.

Tom Smith (Natalino Balasso) che si presenta come “meteorologo” che ha inventato un metodo statistico tutto suo basato sulla trascrizione del tempo negli anni passati per determinare il meteo del giorno seguente.

Jerry Wesson (Fausto Russo Alesi) chiamato “il pescatore” perché è colui che ripesca tutto quello che “salta” dalle cascate del Niagara. Generalmente sono cadaveri l’ultimo è stato un banchiere che prima di compiere il grande salto si è tolto i guanti e li ha poggiati sul parapetto però si è tenuto il cappello.

Rachel Green (Camilla Nigro) giovane ragazza di 23 anni che sogna di scrivere e per scrivere ha deciso d’iniziare da un giornale. Il suo capo l’ha spedita alle cascate del Niagara, tanto li non succede nulla e se entro 3 settimane non scrive un articolo degno della prima pagina sarà fuori dal giornale. Rachel è scappata da una vita agiata. Vuole realizzare il suo sogno. E per farlo scriverà una storia vera, sarà lei stessa la storia. Si affida a Smith e Wesson. Loro due la dovranno aiutare a realizzare la storia: “sarà la prima persona a lanciarsi dalle cascate del Niagara e ad uscirne viva.

Sarà la Signora Higgins (Mariella Fabbris) proprietaria dell’albergo Niagara Falls a raccontarci l’epilogo.

Storia scritta da Alessandro Barrico, e non c’è nulla da commentare.

Gli attori sono stati al pari della storia, e per questo che vale la pena d’andare a vederlo.

«Ci aspettavamo tutti qualcosa dalla vita, ma non abbiamo concluso niente».