Prendi una storia d’amore, aggiungi la colonna sonora più venduta al mondo, risveglia i ricordi legati ad un bellissimo film con protagonisti due star di Hollywood ed ecco a voi uno dei musical più belli di sempre: The Bodyguard. 

Il musical è la trasposizione teatrale dell’omonimo film del 1992 interpretato da Whitney Houston e Kevin Costner.

Per la prima volta in Italia a 25 anni di distanza dall’uscita del film e a 5 anni dalla scomparsa della celebre cantante Whitney Houston il Teatro Nazionale di Milano mette in scena un musical che vale 10 (dove 10 è il valore massimo che si può dare). Non una nota stonata, quella giusta dose di dialoghi per raccontare senza appesantire la storia, e tanta tanta musica.

Ci si siamo sentiti come in un teatro di Broadway o di Londra, questo dimostra che anche in Italia si possono fare musical belli quanto quelli oltreconfine.

Scenografia grandiosa, straordinari effetti speciali, stratosferico impianto luci, fuochi d’artificio e fiamme vere, geyser, vento, giochi di laser, botole e sistemi di volo, proiezioni, effetti speciali, sorprendenti cambi di scena, (le coreografie sono di Bill Goodson) e una colonna sonora composta dai più grandi successi di Whitney Houston, tra cui una delle più belle: “I Will Always Love You” già colonna sonora del film, nonché il singolo più venduto in assoluto da una artista femminile

La storia: Frank Farmer, ex agente dei servizi segreti, viene ingaggiato come guardia del corpo per proteggere la rockstar Rachel Marron che ha ricevuto varie ed anonime lettere minacciose da una persona capace di intrufolarsi senza essere visto da nessuno anche nel camerino della cantante e rubare un vestito di scena. Non sarà facile per Farmer iniziare questo lavoro, anche perché non vuole avere a che fare con persone del jet set internazionale, sarà per il figlio di Rachel che alla fine accetterà.

Rachel non ama averlo tra i piedi, anche perché non sa il pericolo che corre, tutti le hanno tenuto nascosto la storia delle lettere minatorie. Tra i due, però, scatterà la scintilla dell’amore.

“Non nello stesso posto troppo a lungo, mai troppo vicino a qualcuno”.

Sono queste le parole che dice Rachel a Frank la sera che lui l’ha portata fuori per farla sentire meno sola ora che è costretta a vivere “protetta”.

La solitudine è l’elemento che accomuna i due protagonisti.

Rachel ha tutto eppure le manca qualcosa. Ha un bisogno irrefrenabile di essere amata. Non dai soli fans ma da qualcuno che le stia accanto, dopo, quando i riflettori sono spenti e il palcoscenico è ormai vuoto.

Una delle scenografie più belle è quella per la notte degli Oscar. Rachel è vestita con un imponente e gigantesco abito bianco, reso spettacolare dall’effetto luci. E in questa scena, poi, Frank compirà il suo dovere di guardia del corpo.

“Queen of the Night”, “Run to you” e “I Have Nothing”, brani indimenticabili come “So Emotional”, “One Moment in Time”, “Saving all my love”, “How Will I Know”, “All the Man That I Need”, “All at Once” e “I Wanna Dance with Somebody”. Le canzoni sono state eseguite in lingua originale, anche perché non avrebbe avuto senso tradurle, vuoi perché i testi sono comprensibili vuoi anche perché sono testi conosciutissimi, ottenendo un risultato di grande qualità.

La scelta del regista, Federico Bellone, non è stata casuale. Karima nel 2010 aprì tutti i concerti di Whitney Houston durante il suo tour in Italia. Karima è anche supporter dei concerti di John Legend, Anastacia, Simply Red e Seal.

Ci son sempre due che si lasciano, così dice la canzone. Ma gli spettatori faranno molta fatica a lasciare il teatro. Si vorrebbe avere un telecomando e riavvolgere, come in un vecchio VHS il nastro e far ripartire lo spettacolo dall’inizio.