Fino a fine marzo sul palco del Teatro della Luna di Assago torna un classico della commedia musicale italiana: Aggiungi un posto a tavola.
Fino a fine marzo sul palco del Teatro della Luna di Assago torna un classico della commedia musicale italiana: Aggiungi un posto a tavola.
Ha 45 anni, ma non li dimostra, Aggiungi un posto a tavola, la commedia musicale scritta da Garinei e Giovannini con Jaja Fiastri (tre protagonisti insuperati di un’epoca leggendaria per il teatro italiano), con le musiche di Armando Trovajoli che hanno incantato intere generazioni, liberamente ispirata a “After Me The Deluge” di David Forrest.
Da quella sera del 1974 al Sistina di Roma è passato tanto tempo, ma questo spettacolo conserva ancora in se tutto il suo carico emotivo dell’originale, che vedeva il mitico Johnny Dorelli nei panni di Don Silvestro. Ormai un classico della storia del teatro italiano chee da 40 anni viene rappresentata in tutto il mondo; fu un successo senza precedenti, con centinaia di migliaia di spettatori entusiasti, affermandosi anche sulla scena internazionale con oltre 30 edizioni e circa 15 milioni di spettatori.
Un successo planetario che non conosce età, in cui ogni ingrediente (copione, scenografia, costumi) è riproposto con rispetto filologico della prima edizione, ma allo stesso tempo con nuova vita e freschezza, accompagnati dall’orchestra dal vivo.
La trama è avvincente nella sua semplicità, che tiene incollato lo spettatore alla poltrona, partecipe degli avvenimenti che accadono in scena.
Don Silvestro, parroco di un paesino di montagna, riceve un giorno un’inaspettata telefonata: Dio in persona lo incarica di costruire una nuova arca per salvare se stesso e tutto il suo paese dall’imminente secondo diluvio universale. Il giovane parroco, aiutato dai compaesani, riesce nella sua impresa, nonostante l’avido sindaco Crispino che tenterà di ostacolarlo in ogni modo e l’arrivo di Consolazione, donna di facili costumi, che metterà a dura prova gli uomini del paese, ma che si innamorerà di Toto e accetterà di sposarlo.
Giunto il momento di salire sull’arca, un cardinale inviato da Roma convince la gente del paese a non seguire Don Silvestro, accusandolo di pazzia, cosicché sull’arca, sotto il diluvio, si ritrovano solo lui e Clementina, la giovane figlia del sindaco da sempre perdutamente innamorata di lui.
Il giovane curato decide però di non abbandonare il suo paese e i suoi amici e Dio, vedendo fallire il suo progetto, fa smettere il diluvio.
Per brindare al lieto fine Don Silvestro aggiunge un posto a tavola per… Lui!
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.