Un errore? Non proprio, perché la commedia-musical Vacanze Romane fa il suo debutto al teatro LinearCiak di Milano sotto la regia di un attento Luigi Russo che rivisita l’opera cinematografica di William Wyler. Se avete visto il film i paragoni si sprecano, certo, ma sono superflui.Il giornalista romano Gianni (Paolo Conticini) è costantemente a caccia di un gran scoop per dare una svolta alla sua carriera e alla sua vita, sintetizzata nella sua più che umile casa. La sua occasione si presenta a braccetto con la principessa Anna (Serena Autieri), una reale credulona e ingenua che fugge dalle sue corti fredde e opprimenti per sprofondare in quel caloroso turbine di colori, atmosfere e situazioni romanesche, un mondo nuovo a cui si donerà a patto di non rivelare la sua vera identità. In questo quadretto nostalgico, sotto il flusso magico della città eterna, nasce una delicata attrazione tra i due a dispetto di ogni differenza sociale: l’inciucio che fa da antagonista agli obiettivi di Gianni.

L’atmosfera giusta c’è e si sente grazie alle scenografie di Gianni Quaranta che impalca la bella Roma degli anni ’50 tra osterie, il bel vedere del Pincio e piazza di Spagna con la sua Barcaccia. D’effetto sono anche le ammiccanti presenze di Gianluca Bessi e Laura Di Mauro, incarnati in una coppia dai toni spigliati, freschi e semplici che, con puntuali battute dialettali, divertono il pubblico e accompagnano i protagonisti nella loro vicenda fatta di silenzi spesso rumorosi in modo esilarante.

Completa il cast Fioretta Mari che sulla scena fa da matrona; orchestra con sicurezza anche con un ruolo marginale. Sembra tessere la tela della buona riuscita.

Se Paolo Conticini tra i marpioni ci sa stare più che bene, la bella Serena Autieri è si fresca e energica, ma risulta trasparente , coperta dalle colorite sagome di contorno degli altri personaggi, vuoi anche per il mancato spessore di fondo della bella principessa.

L’ultimo tocco di colore è dato, a questa tavolozza teatrale, dalle musiche di Armando Trovajoli e Cole Porter che sposano in pieno la scelta dei costumi e le numerose coreografie che fanno da cornice a tutte le voci che prendono parte allo spettacolo.

Semplicità, musica, risate, il famoso ed esclusivo giro in vespa per le vie della capitale e quel pizzico di tradizione nostrana che sappiamo raccontare bene. Un connubio perfetto per famiglie e spettatori alla ricerca di qualcosa che non impegni affatto.