Dopo i Gun’s a Imola, gli I-days di Milano e Firenze Rock, l’estate dei grandi concerti prosegue con il megaconcertone-evento di Vasco all’Autodromo di Modena.

Sono ben 220.000 i fans invitati a festeggiare i 40 anni di carriera del Komandante, in una unica data. Evento unico, sotto tutti i punti di vista, e di spessore.

In fantastica forma, avvolto in una sgargiante giacca di colore giallo, il padrone di casa, puntuale alle 21 accoglie i suoi ospiti:

Benvenuti alla festa epocale di Modena Park. Benvenuti al concerto che non avrà mai fine. Benvenuti nella leggenda, nel record mondiale.

Eh già, il concerto è entrato nel libro dei Guinness, per il concerto di un solo artista con il maggior numero di spettatori paganti. Non c’erano dubbi che in Italia, se c’è uno che può riuscire in un’impresa del genere è proprio Vasco.

Biglietti introvabili già da mesi, contro richieste molto superiori alla disponibilità. Tanto che quasi 50.000 persone sono state dirottate e hanno seguito il concerto in una notte evento organizzata in riva al mare a Rimini, durata l’intera giornata e culminata con Albachiara suonata live dalla band di Vasco e interpretata da Gaetano Curreri, leader degli Stadio, al sorgere del sole… e ci piace pensare che il Komandante partecipasse affacciato alla finestra della sua stanza del Grand Hotel di Rimini, con lo sguardo sognante volto al mare placido, un po’ affaticato, ma con il cuore colmo di felicità. Diretta seguita anche negli UCI Cinemas di tutta Italia e, con tante interruzioni poco gradite dai fans, su Rai1.

Scaletta del concerto di Vasco Rossi del 1 luglio 2017 all’Autodromo di Monza

  • Musica registrata da Also sprach Zarathustra (Richard Strauss song)
  • Colpa d’Alfredo
  • Alibi
  • Blasco Rossi
  • Bollicine
  • Ogni volta
  • Jenny è pazza / Silvia / La nostra relazione (con Gaetano Curreri)
  • Anima fragile (con Gaetano Curreri)
  • Splendida giornata
  • Ieri ho sgozzato mio figlio
  • Delusa / T’immagini / Mi piaci perché / Gioca con me / Stasera! / Sono ancora in coma /
  • Rock’n’roll show (Rock Medley)
  • Ultimo domicilio conosciuto
  • Primo interludio (con Maurizio Solieri – include ritornello di “Ultimo domicilio conosciuto”)
  • Vivere una favola
  • Non mi va
  • Cosa vuoi da me
  • Siamo soli
  • Come nelle favole
  • Vivere
  • Sono innocente ma…
  • Rewind
  • Liberi… liberi
  • Secondo interludio (con Andrea Braido)
  • Ed il tempo crea eroi
  • Una canzone per te / L’una per te / Ridere di te / Va bene va bene così (Medley Acoustico)
  • Senza parole
  • …..Stupendo
  • Gli spari sopra
  • Sballi ravvicinati del terzo tipo (con parte di “Dimentichiamoci questa città”)
  • C’è chi dice no
  • Un mondo migliore
  • I soliti
  • Sally
  • Un senso
  • Siamo solo noi
  • Vita spericolata
  • Canzone (con parte strumentale di “Quanti Anni Hai”)
  • Albachiara (con Gaetano Curreri, Maurizio Solieri, Andrea Braido)

 

Inutile parlare della scaletta, che ha visto l’esecuzione di tutti i successi (ma esiste una canzone del Blasco che non sia un successo) in una cavalcata di oltre 40 canzoni a rappresentare le fasi dei suoi 40 anni di carriera. Si inizia con la alle origini controversa Per Colpa di Alfredo per poi dedicarsi prevalentemente agli anni ’80, con qualche incursione negli anni ’70 Jenny è pazza, Silvia, La nostra relazione, e con la pagina dedicata agli anni ’90 che vede Vivere, Senza Parole, Stupendo.

Due chicche Ed il tempo crea eroi e Liberi Liberi. Rewind segna il momento per tante ragazze di liberazione dall’oppressione del reggiseno (tanti giustamente con la scritta “fammi godere”) e lancio sul palco. Numerosi i momenti di interazione, in particolare su Gli Spari sopra parte l’invito a non aver paura, per non cedere al terrorismo: “Questo è un concerto contro la paura”.

Numerosi gli amici invitati alla festa, compagni della vita sul palco nelle varie epoche: Gaetano Curreri, con il quale intrattiene una ininterrotta collaborazione, i chitarristi Maurizio Solieri e Andrea Braido. Su Non mi va c’è tempo per uno sfottò all senatore Carlo Giovanardi (che nei giorni precedenti ipotizzava ironicamente il necessario utilizzo di cani antidroga al concerto), mentre sul classico finale di Albachiara, la dedica a Massimo Riva, il compianto storico chitarrista.

Un successo di pubblico. Un successo organizzativo, dimostrazione che anche nel nostro paese possiamo creare eventi imponenti: un palco di 150 metri sul quale gli artisti hanno corso e sudato per tre ore e mezza di musica ininterrotta, un maxi schermo di ben 1500 metri quadrati che ha reso lo spettacolo godibile fin nelle ultime file.

Che dire, grazie Vasco. Continua a farci sognare e godere della tua musica!