L’aria è elettrica questa sera all’Ippodromo di Zagabria, mentre mezzo milione di persone si radunano per quello che è destinato a diventare il più grande concerto a pagamento della storia della musica. Marko Perković Thompson, controverso cantante croato idolatrato dai suoi connazionali, è pronto a infrangere ogni record precedente, superando anche quello di Vasco Rossi che nel 2017 aveva riunito 225.173 fan a Modena Park.

Numeri da capogiro

I numeri parlano chiaro: oltre 500.000 biglietti venduti, di cui ben 280.000 nelle prime 24 ore dopo l’apertura delle vendite. Un autentico fenomeno di massa che ha costretto gli organizzatori ad ampliare l’area dell’evento di ulteriori 100.000 metri quadrati, trasformando la capitale croata in un immenso teatro a cielo aperto. Per comprendere la portata dell’evento, basti pensare che supera l’affluenza registrata dai Rolling Stones nello stesso luogo nel 1998, quando “appena” 80.000 persone assistettero al loro “Bridges to Babylon Tour”.

Una città in fermento

Mentre scriviamo, Zagabria è letteralmente invasa da una marea umana. Gli hotel della capitale hanno registrato il tutto esaurito da settimane e la città ha dovuto predisporre un piano straordinario per la gestione dei trasporti. Il ministro dell’Interno croato Davor Božinović ha creato un comitato speciale per la sicurezza, paragonabile a quelli impiegati per le partite di calcio internazionali, ma su scala dieci volte maggiore.

L’uomo del momento

Thompson, classe 1966, è molto più di un semplice cantante in Croazia. La sua musica, intrisa di temi patriottici, religiosi e familiari, è diventata la colonna sonora di una nazione. Il suo nome d’arte deriva dall’arma che impugnava come soldato durante la guerra d’indipendenza croata, un dettaglio che contribuisce a rafforzare la sua immagine di simbolo nazionale. Nonostante le numerose controversie che lo hanno accompagnato nella sua carriera, o forse proprio grazie ad esse, il suo richiamo rimane irresistibile.

Controversie e proibizioni

Non possiamo ignorare le controversie che hanno segnato la carriera di Thompson. Accusato in passato di simpatie per l’ideologia ustascia (il regime fascista croato durante la Seconda guerra mondiale), ha visto alcuni suoi concerti cancellati o vietati in vari paesi europei. In Svizzera, gli è stato negato l’ingresso per anni, mentre in Slovenia le autorità di Maribor hanno impedito una sua esibizione nel 2017 citando rischi per la sicurezza pubblica. Anche in patria, la città di Pola ha più volte rifiutato di ospitarlo nella sua arena storica.

L’artista si difende

Thompson ha sempre respinto le accuse di promuovere ideologie estremiste. In un’intervista del 2007 dichiarò: “Non si canteranno canzoni ustascia ai miei concerti, non le canterò io né nessun altro. Sono solo un musicista e non voglio essere coinvolto in questioni politiche”. Nonostante queste rassicurazioni, la sua figura continua a dividere l’opinione pubblica, dentro e fuori i confini croati.

La musica sopra tutto

Mentre il palco si illumina e la folla inizia a fremere, è evidente che per questa sera, la musica trascenderà ogni polemica. L’imponente struttura del palco, con schermi giganti e un sistema audio all’avanguardia, è pronta ad accogliere Thompson e la sua band. Nei backstage, tecnici e staff lavorano freneticamente per garantire che tutto funzioni alla perfezione in quello che è, a tutti gli effetti, un evento senza precedenti.

Nella storia della musica

Con questo concerto, Thompson non solo entra nella storia della musica per il numero di spettatori, ma si posiziona accanto a leggende come Rod Stewart e Jean-Michel Jarre, che a Rio de Janeiro e Mosca hanno radunato milioni di persone (in eventi gratuiti). Il suo è destinato a diventare il più grande concerto a pagamento di sempre, superando di gran lunga le cifre di Vasco Rossi e degli stessi Rolling Stones.

Mentre il countdown per l’inizio dello show si avvicina allo zero, una cosa è certa: quello a cui stiamo per assistere è molto più di un concerto. È una dimostrazione di come la musica possa diventare un fenomeno culturale capace di mobilitare un’intera nazione. E stasera, sotto il cielo di Zagabria, la storia della musica si prepara a essere riscritta.