Non è estate senza un concerto di Vasco Rossi, appuntamento fisso del calendario di concerti estivi. Dopo Bari e Firenze, Vasco Rossi arriva a Milano per la prima delle due date in programma (17 e 18 giugno 2015).
Cantante amato dal pubblico nostrano, che riesce dopo tanti anni a riempire gli stadi, sold out già molti mesi prima del concerto. Il blasco è amato dal suo pubblico ancor prima che per il contenuto delle sue canzoni, orecchiabili con un testo semplice ma profondo, per il suo essere un personaggio. Proprio per questo, i 60.000 di San Siro sono accorsi con un entusiasmo ancor maggiore rispetto al solito, a sostenere il loro beniamino, nel suo ritorno sulle scene dopo il suo recente periodo di crisi.
Sulle note di Zoya, film sovietico del 1944 del regista Leo Arnštam, il rocker emiliano si presenta sul palco, che ricorda vagamente una navicella spaziale, con le due passerelle ad elle, 8 pod mobili con luci multicolore e 4 maxischermi. Raggiunge il microfono con la consueta andatura ciondolante e l’immancabile accoppiata di cappellino e occhiali da sole, da dove accoglie i sui ospiti in quella che si può considerare a tutti gli effetti casa sua: “Benvenuti, bentornati a San Siro” ed attacca con “Sono innocente ma…”, seguita da “Duro incontro”.
La scaletta del concerto di Vasco Rossi – Live Kom 015
Sono innocente ma…
Duro incontro
Deviazioni
L’uomo più semplice
Dannate nuvole
Quanti anni hai
Siamo soli
Credi davvero
Guai
Il blues della chitarra sola
Manifesto futurista della nuova umanità
Interludio live Kom.015 + Rockstar
Medley acustico: Nessun pericolo… per te, E…, L’una per te, La noia
Quante volte
….Stupendo
C’è chi dice no
Sballi ravvicinati del terzo tipo
Rewind
Vivere
Come vorrei
Gli angeli
Medley rock: Delusa, Mi piaci perchè, T’immagini, Gioca con me
Sally
Siamo solo noi
Vita spericolata
Albachiara
Seppur le interazioni con pubblico sono state davvero rare e le abituali pose limitate, si è visto un Vasco apparentemente in ottima forma accompagnato da una band di otto elementi al top della performance con la batteria di Will Hunt e le chitarre di Stef Burns e Vince Pastrano.
Un ottimo concerto in “stile Vasco”, dove la partecipazione del pubblico è armoniosa e sempre presente su ogni singola canzone, nuova o vecchia che sia. Un concerto che per viverlo a pieno, più di altri, deve essere seguito dal prato, quasi a ricevere l’energia che l’aura del cantante sprigiona.
Da rimarcare in particolare la partecipazione eccezionale del pubblico su “Vivere”, il riarrangiamento di “Deviazioni” con un sound più tendente al metal ed un reggiseno volante, lanciato sul palco da una zona imprecisata della platea!

Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.