Un album inaspettato, intransigente, sorprendentemente alieno, quello di Edda e Marok uscito il 30 giugno disponibile gratuitamente sia nella versione digitale che in quella fisica.
Un viaggio introspettivo all’interno del vissuto di due grandi artisti, che scorre tra i beat elettronici influenzati dal rock progressivo degli anni 70’ mentre nel mondo intero cala il silenzio costretto dalla pandemia.
Attraverso una chiacchierata irriverente, Edda e Marok ci presentano il loro progetto: Maranza, prima canzone dell’album, è un modo per dirci che questo album apparentemente studiato a tavolino in realtà è frutto della loro positiva follia musicale.
Si susseguono i temi della spensierata gioventù al tempo dei centri sociali e della tensione amorosa. L’incertezza che spesso suscita questo sentimento, ci catapulta in una dimensione spaziale onirica suggerita nella canzone Mantrino. Parole autobiografiche che lasciano la possibilità di sorvolare con la mente in lidi inesplorate grazie alla presenza di doppie voci costanti che creano un’atmosfera sospesa.
Sospesi nel profondo blu di Mantrino possiamo riemergere per sperimentare l’esotico tepore di Castelli di sabbia, dopotutto chi non vorrebbe una tintarella rigenerante durante questi tempi bui.
Un’immensa sincerità nell’esprimere il loro vissuto grande quanto quella di raccontare gli avvenimenti collettivi odierni. Vengono descritte infatti le gesta di un cowboy alquanto folle e che forse ha in comune con i due artisti più di quello che noi possiamo ben pensare. Si tratta proprio di lui, eroe pubblico dell’edizione sanremese2020, Achille Lauro.
Questi sono alcuni degli innumerevoli punti salienti di noio; volevam suonar, non resta che tapparsi il naso e tuffarsi in quest’incredibile viaggio, a voi l’ascolto!