Patti Smith torna in Italia, come ogni anno, per il suo tour, ma questa non è un concerto qualsiasi, è l’anniversario dei 40 anni dell’album Horses e, per l’occasione, ha scelto di esibirsi con 8 date nel nostro paese ed il 20 Giugno ha calcato il palco di Villa Arconati, a Bollate, in provincia di Milano.
La cantante inizia con Gloria, cover dei Them di Van Morrison, con la combinazione della sua voce intesa e della sua interpretazione unica conquista il pubblico riportandolo negli anni ‘70, dove le sue canzoni facevano già andare in delirio la platea.
Questo brano è interpretato, come un pezzo di esperienza della stessa cantante, ma non è solamente un pezzo del suo passato è anche una parte della storia della musica, crea lo spazio per il genere punk, lei e il marito si definiscono “nonni” del genere, lei stessa dice
“Io e John Cale eravamo due poeti pazzi che gestivano piogge di parole. Ma non avevamo nessun altro intento se non fare qualcosa di grande”.
Il concerto continua con una scaletta che segue la traccia del vinile dell’album, parte da Redondo Beach, Birdland e Free Money, ma l’ordine delle canzoni non è l’unica cosa che sembra immutata anche la voce della cantante sembra quella di 40 anni fa.
Scaletta del concerto di Patti Smith il 20 Giugno a Villa Arconati
Gloria (In Excelsis Deo)
Redondo Beach
Birdland
Free Money
Kimberly
Break It Up
Land
Elegie
Pissing in a river
Dancing Barefoot
The Southern Cross
Because The Night
People Have The Power
My Generation
Però il tempo non si è congelato nell’istante dell’incisione del disco, ma è proseguito ineluttabile, è chiaro dalla commozione sul volto dell’artista quando canta Elegie, in onore dei colleghi scomparsi Ramones, Robert Mapplethorpe, ma soprattutto del marito.
La Sacerdotessa del Rock conclude il concerto con Because The Night, People Have The Power, e sulle note del bis, My Generation, lascia il pubblico in balia di emozioni contrastanti, in cui sembra che il passato si sia confuso con il presente per dare vita a uno spettacolo senza tempo.

Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.