Il tour mondiale degli Europe, la mitica band hard rock svedese, tocca anche l’Italia e, dopo la data romana, calca il palco dell’Alcatraz di Milano.
Un concerto che celebra i trent’anni dall’uscita del singolo che ha segnato l’apice del loro successo e li ha consacrati a buon ragione nell’olimpo del Rock. I biglietti sold-out già da tempo con anche i bagarini a secco fuori dal locale danno già l’idea che la serata sarà speciale.
Ad inizio serata la folla dell’Alcatraz viene intrattenuta dal giovane gruppo Tax The Heat che ha offerto un molto apprezzato esempio dalla fresca energia del rock britannico.
Joey Tempest e soci arrivano puntuali ed attaccano immediatamente con la grinta di Hole in My Pocket, per poi passare alle atmosfere cupe di The Second Day. Per la data milanese il gruppo ha deciso di fare qualcosa di mai fatto prima, ovvero suonare due album completi: War of Kings, il decimo e più recente album di studio pubblicato nel marzo del 2015, oltre che tutto Final Countdown.
Per usare le parole del frontman,
“una figata!”
Il concerto prosegue liscio e, passando per Angels (With Broken Hearts) dedicata a Jack Bruce, leader dei Cream recentemente venuto a mancare, raggiunge War of Kings che chiude la parte dedicata all’esecuzione dell’omonimo album. Ci si rende conto che questo era solo il riscaldamento, è a questo punto che il concerto entra nel vivo.
Inaspettatamente partono gli accordi di The Final Countdown. Il pubblico si risveglia dal torpore ed improvvisamente la platea si rischiara da una moltitudine di schermi dei cellulari (intenti a riprendere il solito video sgranato e dalla scadente qualità audio), si alza un canto collettivo, in un crescendo di calore che avvolge e fomenta la folla.
La fiammella del Rock, una volta accesa, trovando nel pubblico materiale altamente infiammabile, divampa in un fuoco che nessun può, nè vuole domare.
Scaletta del concerto del 20 novembre 2016 degli Europe all’Alcatraz di Milano
- Hole in My Pocket
- The Second Day
- Praise You
- Nothin’ to Ya
- California 405
- Angels (With Broken Hearts)
- Days of Rock ‘n’ Roll
- Children of the Mind
- Rainbow Bridge
- Vasastan
- Light It Up
- War of Kings
- The Final Countdown
- Rock the Night
- Carrie
- Danger on the Track
- Ninja
- Cherokee
- Time Has Come
- Heart of Stone
- On the Loose
- Love Chaser (followed by snippet of “The Final Countdown”)
Attraverso Rock the Night, si approda sulle note di Carrie, uno dei più bei brani di rock melodico, cantata a squarciagola e con gli occhi lucidi. I brani di The Final Countdown scorrono nella sequenza esatta del disco e la serata si dirige brano dopo brano verso il termine, si chiude con Love Chaser seguita da un frammento del ritornello di The Final Countdown.
Quasi due ore, dense e ininterrotte, di puro rock di elevato livello che valgono pienamente il prezzo del biglietto. Unico rammarico è un pubblico orfano di rappresentanti delle nuove generazioni, che si sono perse l’occasione di assistere alla performance di una band che ha fatto la storia del rock moderno, un concerto che vale anche solo per sentire i riff di chitarra di John Norum su The Final Countdown, Days of Rock ‘n’ Roll o Children of the Mind oppure per l’assolo su Vasastan.
La band ci tiene a precisare che il conto alla rovescia non è ancora concluso, il prossimo anno infatti hanno in programma di uscire con il nuovo disco e con un altro tour. Chissà che non ci sia un’altra occasione per i rocker milanesi…
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.